martedì, febbraio 08, 2005

PORTE APERTE ALL'USL

Siamo ridotti così. Oggi vado a fare una visita oculistica, entro nell'ambulatorio e inizio a parlare col medico. Noto subito una cosa: la porta aperta. Io spiego il mio (piccolo) problema, lui ascolta e fuori c'è un via-vai continuo di persone. Mi chiedo perché non la si possa chiudere e, quasi leggendomi nel pensiero, l'oculista dice: "vede come siamo ridotti? Con le porte aperte perchè mancano infermieri. Su questo piano ce una sola infermiera e deve fare la spola tra il mio ambulatorio, quello di ortopedia e i pazienti in attesa fuori. Un moto continuo, dentro da una parte e fuori dall'altra. Le porte non possono mai restare chiuse.
Nel suo caso _ fa rivolgendosi a me _ la cosa non è grave, ma se al posto suo ci fosse un paziente con qualche problema grave? La porta rimarrebbe aperta lo stesso e lei dovrebbe parlarmene con il via vai di gente che passa accanto. A questo siamo ridotti. Ma invece di assumere nuovi infermieri spendono i soldi per una sede più grande...".