domenica, marzo 20, 2005

IL DIFFICILE MESTIERE DEL GIORNALISTA

Su un blog ormai diventato un piccolo punto di riferimento per molti colleghi, si è aperta una discussione interessante: l'etica e la deontologia nel giornalismo. Tutto nasce dalla proposta-provocazione di nietzsche di abolire la Carta di Treviso, ovvero le norme che tutelano la privacy dei minori coinvolti nei casi di cronaca. Sensibilità vorrebbe che non venissero mai pubblicati elementi che possano portare alla loro identificazione. Ma questo non accade quasi mai. La colpa è un po' di tutti noi che, bene o male, ci occupiamo di informazione.
Quello che però mi irrita fortemente e sentire colleghi che a parole si dichiarano difensori dell'etica e della dentologia, ma poi si smentiscono con i fatti. E non solo nei casi riguardanti i bambini. Alcune giornaliste (sì, parliamo di donne, ma anche tra gli uomini gli esempi negativi non mancano) hanno costruito una loro fragilissima fama sottraendo le foto di persone morte solo per poter pubblicarne la "testina" o introducendosi di nascosto in ospedale per "rubare" qualche parola alle vittime di fatti di cronaca particolarmente sanguinosi. Sono le stesse che quando vanno in Questura si presentano in minigonna e tacchi a spillo per fare colpo sul funzionario di turno o che non hanno il minimo scrupolo nell'infrangere con insistenza il dolore di famiglie appena colpite da un lutto. E sono le stesse che, quando si parla di etica o deontologia, si arrogano il diritto di fare la morale, magari stigmatizzando il lavoro di altri colleghi. Ma alla fine, se fanno così, non è tutta colpa loro. Molto più colpevoli sono quei capi che le premiano perchè affascinati da tanta spregiudicatezza. Purtroppo ai giovani giornalisti nessuno insegna più niente: l'importante è avere notizie, in qualsiasi modo.
Il confine tra fare bene il proprio lavoro e non avere rispetto per nessuno è molto labile e tutti, prima o poi, lo oltrepassiamo. C'è però chi, rileggendo il proprio servizio, si sente un po' sporco e cerca di migliorare. E chi invece fa finta di niente.

3 Comments:

Anonymous Anonimo said...

Ciao Bucaniere, sono d'accordo con il tuo punto di vista ma ti rispondi da solo/a: se esistono professionisti che come te la pensano in modo così pulito e onesto, significa che non tutto è perduto. il problema è che questi priofessionisti sono come le buone notizie rispetto alla cronaca nera: non fanno clamore. ma ciò non toglie che esistano e operino in modo corretto, dando l'esempio a chi vive intorno a loro. by campanellino

1:47 PM  
Anonymous Anonimo said...

Ciao Bucaniere, sono d'accordo con il tuo punto di vista ma ti rispondi da solo/a: se esistono professionisti che come te la pensano in modo così pulito e onesto, significa che non tutto è perduto. il problema è che questi priofessionisti sono come le buone notizie rispetto alla cronaca nera: non fanno clamore. ma ciò non toglie che esistano e operino in modo corretto, dando l'esempio a chi vive intorno a loro. by campanellino

1:47 PM  
Blogger bucaniere said...

Grazie Campanellino, ma non voglio essere l'esempio per nessuno. Mi piacerebbe solo un po' di sincerità in più da parte di certa gente e magari qualche giudizio in meno...

7:50 PM  

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