sabato, aprile 30, 2005

DIARIO AMERICANO: BERLUSCONI&BUSH

"Magistrati italiani indagano il premier italiano Berlusconi per evasione fiscale". La notizia corre a caratteri cubitali lungo i mega cartelloni luminosi che sovrastano Time Square. E' sera e le mille luci dei teatri, degli store, delle multinazionali delle bevande a bollicine brillano senza soluzione di continuità. Il nome Berlusconi si legge nitidamente, purtroppo non sfugge neanche il resto. Qualche turista italiano alza gli occhi e ridacchia sconsolato, qualche americano legge incuriosito. Uno mi fa: "Ma che si dice in Italia di Berlusconi, non è amico di Bush?". Non ho avuto il coraggio di rispondere.

DIARIO AMERICANO: UN PAESE IN GUERRA

- "Hai votato per il presidente?"
- "Certo!".
- "Chi: Kerry o Bush?".
- "Bush, anche se non mi piace molto".
- "Allora perchè lo hai votato?".
- "Perchè siamo in guerra ed è meglio farsi governare da qualcuno che conosciamo già".

Gli Stati Uniti, un paese dove gli spot pubblicitari alla Tv tra una sit-com e una partita di baseball (senza dimenticare i play off della Nba), ricordano ogni giorno che in qualche parte del mondo i soldati americano stanno combattendo una guerra.

DIARIO AMERICANO: IL PAPA DIETRO L'ANGOLO

"Ma quello non è Ratzinger?". Martedì 19 aprile, incrocio tra la 45 strett e la 5 avenue a Manhattan, davanti alla vetrina di un elegante negozio di elettrodomestici. Da un televisore in esposizione scorrono le immagini di un notiziario, si vede il cardinale tedesco che salute e sorride. E' vestito di bianco. Stupore. Esattamente dieci secondi prima prima, chiacchierando con la mia dolce metà, avevo chiesto: "Avranno già eletto il nuovo Papa?". La risposta è arrivata immediatamente, è bastato svoltare l'angolo e buttare un occhiata distratte alle vetrine. Impossibile non notare Ratzinger affacciato alla finestra di San Pietro, impossibile non notare la tonaca bianca. Quasi impossibile (ma fortunatamente ce l'ho fatta) trattenere un commento del tipo: "Ma che ci fa Ratzinger lì?". Poi appare la didascalia: "Pope Benedictus XVI". Tutto chiaro: ho appreso la notizia di un evento storico passeggiando per la Quinta Strada alla ricerca di un posto dove pranzare senza essere spennati, quasi impossibile anche questo (ma ce l'ho fatta).

domenica, aprile 17, 2005

IL TERRORISTA ROMANZIERE

Alì Agca, terrorista turco che attentò alla vita di Giovanni Paolo II, vuole aiutare Dan Brown a scrivere il seguito del "Codice da Vinci", strepitoso best seller che da due anni è in testa a tutte le classifiche dei libri più venduti. Il romanzo (di cui ho già parlato qui) rivisita la figura di Gesù, affermando che non è morto sulla croce ma è sopravvissuto, ha sposato Maria Maddalena e dato orgine alla dinastia dei Merovingi (che infatti sono noti anche come "nazareni", ma questo è un altro discorso che magari affronterò tra qualche tempo).
Chissà in quale modo Agca potrebbe aiutare Brown, chissà con quali nuove informazioni. Da anni però ci fa sapere, a scadenza periodiche, che custodisce rivelazioni in grado di mettere in grave crisi il papato e minare le fondamenta della chiesa. Ma non finisce qui. Il turco afferma anche di voler scrivere un suo libro per spiegare i retroscena dell'attentato al Papa: ecco, non nascondo che questo lo leggerei volentieri.
Per il seguito del "Codice" invece lascerei lavorare in pace il buon Brown.

FORZA ITALIA VIVE E COMBATTE CON NOI

Dialogo telefonico (vero) tra un militante di Forza Italia e un senatore azzurro eletto nel trevigiano:
- "Senatore, le ultime elezioni hanno definitivamente affossato Forza Italia, almeno a Treviso...".
- "Forza Italia a Treviso? Come si fa ad affossare qualcosa che non c'è?".

GLI SCEMI DEL VILLAGGIO GLOBALE

Beh, mi consolo. Non sono molto pratico di computer e questo blog lo dimostra (un esempio: non sono ancora riuscito a pubblicare una foto, in pratica l'ABC di ogni blogger...). Ma almeno ne so abbastanza per non affogare nel vasto mare di Internet. Per fortuna c'è qualcuno messo peggio di me.

(Dal Corriere.it)
Non sa usare il pc, Harry bocciato
Il più scapestrato dei figli di Carlo fallisce il test sull'uso del computer per l'Accademia militare. Delusione tra i professori
LONDRA - Non chiamatelo lo scemo del villaggio globale. Entrerá comunque in Accademia il principe Harry, figlio di Carlo d'Inghilterra e terzo nella successione al trono britannico, ma ai test d'ingresso per Sandurst ha fallito quello sull'uso del computer. Secondo quanto si legge sul tabloid «Daily Mirror», l'erede più scapestrato dei Windsor ha mostrato di non avere alcuna idea di come navigare online. Citando uno degli esaminatori della prestigiosa Accademia militare britannica, il tabloid riporta che i risultati riportati da Harry nel corso del «semplice test», hanno mostrato che «gli fanno difetto le capacitá delle altre reclute. I professori «sono rimasti sorpresi».
16 aprile 2005

venerdì, aprile 15, 2005

SARTORI SUBENTRA A.... SARTORI

Così Repubblica.it in un pezzo che parla di lotte intestine all'interno di Forza Italia: "...Ma Bondi, sempre nel corso del medesimo incontro, avrebbe anche fatto i nomi dei presclti a sostituire i coordinatori destinati a "saltare": l'ex socialista Lia Sartori al posto dell'ex Dc Giorgio Sartori in Veneto".
Giorgio Sartori? E chi sarebbe? Il fratello della Lia Sartori medesima? Un cugino? Un lontano parente? Chi è? A quel che mi risulta il coordinatore regionale Veneto è tale Giorgio Carollo. Il giornalista è incappato in un lapsus malefico, lo capisco: capita spesso anche a me...

giovedì, aprile 14, 2005

SIAMO SEMPRE UN GRANDE PAESE...

REGIONI: LAZIO; BONELLI,A ARSIAL PROMOZIONI FINE LEGISLATURA (ANSA) - ROMA, 13 APR - ''A pochi giorni dalla sonora sconfitta elettorale, in queste ore all'Arsial, l'Agenzia regionale sviluppo e innovazione agricoltura Lazio, si assiste alla promozione in blocco di molti dipendenti della struttura regionale: un'operazione politica che mira a far promuovere il personale vicino all'ex presidente della giunta regionale Francesco Storace''. E' quanto riferisce il consigliere dei Verdi alla Regione Lazio, Angelo Bonelli. ''Questo modo di gestire l'Arsial - aggiunge Bonelli - e' vergognoso, come e' vergognoso che all'Arsial vengano ricollocati gli addetti stampa della ex giunta Storace. Sta di fatto che un'agenzia come l'Arsial si trovera' ad avere 200 dipendenti, piu' di dieci giornalisti e solo cinque agronomi''. ''Storace - conclude Bonelli - dovrebbe evitare di chiudere la sua carriera di presidente con un ennesimo scempio a danno della collettivita'. Gli chiediamo percio' un atto di serieta': non si gestiscono cosi' le strutture. Non ci si comporta cosi' a fine legislatura''.(ANSA).

Qualche commento?

CIAO EUROPA, CIAO

Ok, è andata. la Juve è fuori dalla Champions, cose di sport e bisogna accettarle. Mi brucia uscire con una formazione come il Liverpool, qualitativamente inferiore, ma non c'è niente da dire: gli inglesi hanno meritato l'approdo in semifinale. Hanno complessivamente giocato meglio e, soprattutto, hanno vinto in casa e pareggiato in trasferta senza prendere gol. Hanno fatto appieno il loro dovere. Sono incavolato con i miei amati bianconeri perchè avrebbero potuto fare di più. Ma va bene lo stesso, stiamo lottando fino alla fine su tutti i fronti che contano. I bilanci si fanno a fine maggio, ma ad una squadra che negli ultimi tre anni ha vinto due scudetti e disputato una finale di Champions bisogna solo essere riconoscenti. Ovviamente questo vale solo per noi juventini, gli altri pensino ai loro colori.

mercoledì, aprile 13, 2005

HABEMUS PRESIDENTEM...

L'ho sempre detto io, il presidente della provincia Luca Zaia può contare su aiuti molto in alto e su un flusso di notizie che noi comuni di mortali manco ci possiamo immaginare. Una prova? Basta fare una capatina nel suo ufficio stampa. Sulla parete di sinistra è appeso un grande calendario dove vengono segnati tutti gli appuntamenti. Sulla casella di venerdì 22 si può leggere: "habemus papam". Insomma, lo Spirito Santo prima di raggiungere i cardinali in conclave (che per di più deve ancora riunirsi) si è fermato in via Cesare Battisti per spifferare a Zaia la data in cui verrà proclamato il nuovo Papa. Un'utile dritta: il presidente avrà così il tempo per preparare un magnifico comunicato stampa in cui ci esprimerà tutta la sua soddisfazione per la nomina del Santo Padre e, magari, ci rivelerà che lo ha già conosciuto. Se poi saremo fortunati, ci dirà anche quando il Papa avrà l'onore di essere ricevuto al suo cospetto....

TUTTI PER UNO....

Come mi capita spesso, sto leggendo due libri contemporaneamente. Niente paura, nessun esercizio culturale di particolare pregio: sono due romanzi leggeri, lettura di evasione. Uno è un classicissimo: "I tre moschettieri" di Alexander Dumas. L'altro è l'ultimo titolo di Valerio Massimo Manfredi, buon autore italiano di romanzi storici: "L'impero dei draghi". A dire il vero, quella dei Tre moschettieri è una rilettura. Come la maggior parte di noi, l'ho letto da piccolo nella tradizionale versione per ragazzi con tanto di illustrazioni. Adesso ho ricominciato a leggere in versione integrale, più adulta, alcuni grandi classici e Dumas non poteva mancare. Ma non è questo il punto. Mi piace sottolineare alcune differenze sostanziali tra i due libri.
Dumas prende il lettore per mano, si espone in prima persona collegando le varie fasi del romanzo. La trama sembra una sceneggiatura teatrale, con tanti dialoghi, cambi di ritmo e di scene. La storia scorre via veloce ma i personaggio non sono abbozzati, anzi. Certo, è un feuilleton pubblicato a metà Ottocento (1844 per l'esattezza) per un pubblico poco esigente. Ma la capacità di scrittura è sorprendente e non a caso ha influenzato generazioni di scrittori, registi, attori e interpreti vari. Oltre che di lettori, naturalmente. Un romanzo destinato al teatro e senza troppi ritocchi.

Discorso diverso per L'Impero dei Draghi. La trama è curiosa (nel 260 Dopo Cristo l'imperatore romano Valeriano viene catturato dai persiani in Anatolia con tutta la sua scorta, spedito a lavorare in miniera, muore ma i suoi riescono a fuggire e ad arrivare in Cina tra mille avventure. Più o meno è così) ma il libro ha un difetto di fondo: sembra scritto per diventare un kolossal e quindi personaggi appena abbozzati, grandi combattimenti, passioni travolgenti ma, sotto sotto, poca sostanza.

Tre Moschettieri e Impero dei Draghi: 161 anni li separano e si vede. Ma tra altri 161 sono sicuro che il primo si farà ancora leggere il secondo non so.....

IL POST CHE AVREI VOLUTO SCRIVERE

Il post che avrei voluto scrivere era questo: "Se la Juve viene considerata la grande padrona degli arbitri italiani, il Milan è molto più bravo perchè esercita il suo dominio anche su quelli stranieri. L'arbitraggo del tedesco Merk è stato vergognosamente parziale e di parte. L'Inter ha tutta la mia solidarietà (e ciò mi costa non pochi sforzi): ha beccato un gol sull'unico tiro in porta dei rossoneri e per giunta scagliato da un giocatore che doveva essere espulso vista la testata rifilata a Materazzi (ma si sa, ai milanisti tutto è concesso e perdonato compreso evitare i controlli antidoping...); le è stato negato un rigore solare su Cambiasso (ma ovviamente i difensori milanisti non commettono mai falli da rigore, loro sono perfetti); le è stato annullato un gol stra-regolare (ma cosa cavolo ha fischiato l'arbitro? Ma cosa diavolo ha visto?); ha giocato meglio. Ma ovviamente tutto questo passerà in secondo piano. I soliti giornali e tv ammaestrati dalla ditta Galliani&Berlusconi si scioglieranno in peana sperticati consumandosi in una gara a chi lecca di più il sedere rossonero più vicino".

Questo è quello che avrei voluto scrivere.... se si fosse vista una partita di calcio. Ma l'interruzione decisa al 75' per le intemperanze dei tifosi mi ha tolto ogni gusto. Non ci sarà quindi la solita mitragliata di insulti e sfottò con gli amici milanisti (soprattutto con uno...). Ci saremmo presi in giro come sempre, fingendo di fare gli indignati come ogni volta per poi riderci sopra perchè, in fin dei conti, il bello del tifo è soprattutto questo.

Purtroppo non scriverò niente di quello che avrei voluto perchè sono schifato. Sono stufo di vedere gente che va alla partita come se andasse in guerra, di assistere impotente ad atti di violenza che solo dentro gli stadi rimangono impuniti (ah sì, c'è la diffida. Funziona più o meno così: un ultras pesta il primo che gli passa sotto tiro, oppure scaglia in campo un petardo sperando di centrare almeno un giocatore, viene preso dalla polizia e poi si becca il divieto di entrare allo stadio per qualche mese. Però! Punizione esemplare... Provate a fare la stessa cosa voi in piazza o sul posto di lavoro e poi sappiatemi dire.).

Il bombardamento di fumegeni e petardi che ha subito il povero Dida è stato vergognoso. E' stato vergognoso vedere Mancini dire all'arbitro "è tutta colpa tua", vergognoso vedere Cordoba che applaude ironicamente quando Merk decide di mandare tutti negli spogliatoi. Ed è stato vergognoso sentire allenatori e giocatori dell'Inter non condannare apertamente i propri tifosi-delinquenti. Tutto questo calcio comincia a darmi la nausea. Ma continuo a sperare che qualcosa possa cambiare.

domenica, aprile 10, 2005

IN OSTERIA TRA VINO E POESIE

Serata particolare quella di sabato sera. Mi sono piegato al volere della mia dolce metà e l'ho accompagnata alla presentazione di un libro di poesie scritto da una ragazza di Maserada vittima, un anno fa, di un incidente stradale. Presentazione voluta dai genitori per ricordare la figlia e per raccogliere fondi in favore di un istituto per disabili. Musica classica e poesie: non proprio il mio ideale di divertimento, ma si fa anche questo. La serata però mi ha fatto venire in mente un'esperienza analoga di, ormai, una decina di anni fa. Per un giornale andai a seguire una gara di versi organizzata in un'osteria trevigiana, Ponte Dante. Beh, quella sì che fu una serata magnifica. L'osteria, per chi non la conosce, è un classico locale trevigiano: piccolo, arredato in modo molto semplice, tavoli in legno, sedie in paglia, ambiente fumoso (allora si poteva). In gara c'erano cinque poeti: tipi da osteria ma, a loro modo, originali. Alternavano un verso e un bicchiere di vino, rigorosamente rosso, e io con loro (con il vino, naturalmente). Attorno i commenti degli avventori, i brindisi, le battute, gli applausi. Non leggevano un testo, ma recitavano a memoria. Una poesia dietro l'altra, qualche volta improvvisando ma sempre a voce alta, impostata a tratti magnetica.
Io prendevo appunti, ma gran parte dei versi erano irripetibili. L'atmosfera era però stupenda, favorita da un clima autunnale e dalla nebbia che invogliava a starsene al chiuso magari assaggiando un folpetto o un nervetto. E sorseggiando un rosso passabile. Non ricordo più chi vinse il certamen, forse la spuntò un tipo biondo con la barba che ad un certo punto si mise a declamare in piedi sul tavolo prima che l'oste lo facesse scendere con parole che di poetico avevano davvero poco. Le poesie di quella sera non erano banali, con rime baciate e arrangiate l'una accanto all'altra. Anzi. Parlavano di vino, amore, campagna, di una Treviso bella ma che non c'è più, sempre che sia veramente esistita.
Alla fine ne uscì un pezzo decente, centrato più sull'atmosfera che sul contenuto culturale. Il capo lo approvò con un grugnito e tanto mi bastò. Ma una serata come quella non l'ho più rivissuta.

PARLIAMO DI CALCIO? E PARLIAMONE...

Ok, parliamo ancora di calcio. E voglio fare il fastidioso. Nessuno si è accorto che ieri alla Juve non è stato concesso un gol regolare? Ricapitolo: testa di Cannavaro, portiere fiorentino che smanaccia fuori un pallone entrato in porta. Proteste? Zero. Indignazione? Zero. Titoli scandalizzati a otto colonne sui giornali? Zero. Richieste di radiazione di arbitro e guardialinee? Zero. Non voglio nemmeno immaginare cosa sarebbe successo a parti invertite, se ne sarebbe parlato per mesi con una campagna stampa contro la Juve magistralmente orchestrata da un organo di informazione milanista come la Gazzetta dello Sport. Che, tanto per non disturbare il padrone, sorvola su un fallo di mano in area di Nesta in Milan-Brescia giudicandolo involontario anche se il difensore milanista salta chiaramente con il braccio molto distante dal corpo. Cribbio: Nesta e Maldini che commettono falli da calcio di rigore? ma quando mai....

sabato, aprile 09, 2005

IL POLLAIO DELLE LIBERTA'

Coltelli che volano dentro la Casa delle Libertà trevigiana. Forza Italia, An e Udc si leccano le ferite dopo una tornata elettorale da incubo, la Lega sorniona ride e rimarca la sua supremazia. Gli alleati quindi si alleano (e che altro possono fare?) contro il Carroccio e sparano ad alzo zero su Luca Zaia, presidente della Provincia e in odor di diventare vice presidente della Regione. "O fa l'uno o fa l'altro", intimano dal partito azzurro in evidente crisi di astinenza da poltrone che contano. Zaia prima garantisce che farà sia l'uno che l'altro, poi fa mezzo passo indietro si mette nelle mani del segretario regionale Gobbo. Insomma, una bella sceneggiata.
Pronostico su come finirà: Zaia andrà in Regione, lascerà la Provincia e nel2006 andremo a votare sia per le politiche che per le provinciali. Il candidato della Casa delle Libertà sarà ancora un leghista.
Altro scenario: andremo a votare ad ottobre perchè il Governo Berlusconi si dimette e eleggeremo anche il presidente della Provincia. In questo caso il centrodestra trevigiano si presenterà, come al solito, in ordine sparso: un candidato leghista e uno di quel che resta del Polo. E il centrosinistra riuscirà ancora a perdere.
Si accettano scommesse.

mercoledì, aprile 06, 2005

E' TUTTA COLPA DEL PAPA

Un'acuta analisi del voto tratta dal sito ufficiale di Forza Italia. E' l'ultimo paragrAfo di un articolo in cui si cercano giustificazioni al clamoroso tracollo elettorale. Tra le tante, questa:
"La commozione per la morte del Papa ha sicuramente fatto passare in secondo piano le elezioni e potrebbe aver allontanato dalle urne gli indecisi e coloro che di solito vanno ad ingrossare il numero degli astensionisti, che tra l’altro leggendo i giornali o guardando la tv non sono stati debitamente informati sulle elezioni".

Qualcuno vuole fare commenti? Non so se ridere o piangere.

CHE BELLA SERATA DI SPORT!

Sportivamente parlando, per me questa serata è stata un mezzo disastro. La Benetton ne prende 39 in casa contro il Tau Vitoria. Nemmeno quando galleggiava tra serie A1 e A2 ha mai subito tracolli del genere al Palaverde.
La Juve a Liverpool a momenti ci lascia le penne, sotto per 2-0 la salva un colpo di testa di Cannavaro che ridà sale ai quarti di finale della Champions (però il gol annullato a Del Piero era regolare e c'era pure un rigore a nostro favore, ma andiamo oltre). A questo punto non mi resta altro che fare i migliori AUGURI al Milan per il derby...

martedì, aprile 05, 2005

RENDIAMO ONORE....

Tra due parlamentari trevigiani (è tutto vero).
- "Ciò, venere a Roma ghe xè el funeral...".
- "E ora?".
- "Te devi 'ndar, te si rappresentante del governo, ciò...".
- "Te ga capìo mal, mi no ghe vao al funeral. Vò a messa stà sera...".
- "Come no? Te devi! Te fa parte del governo, osti!".
- "Tel pol imaginarte... E ti? Ti, te vien?".
- "Mi, si".
- "Uffa! Va bon, va bon ghe vegno. Però sabo matina gò da andar a Varese...".

TOTO-PAPA: VIA ALLE SCOMMESSE

Dalle scommesse non si scappa. Su alcuni giornali è scoppiato il toto-Papa. I bookmaker danno come favoriti tra i cardinali l'italiano Dionigi Tettamanzi e il nigeriano Francis Arinze, entrambi dati 11-4 dall'irlandese Paddy Power Plc. Da notare che le scommesse sono state sospese ieri per rispetto alla memoria del Papa: fino ad ora la somma più ingente - 1.300 dollari - è stata scommessa sul cardinale ed arcivescovo di Milano. Terzo favorito è il porporato honduregno Oscar Andres Rodriguez Madariaga (dato 9-2), mentre seguono il tedesco Joseph Ratzinger e il brasiliano Claudio Hunxnes (dati 7-1).

lunedì, aprile 04, 2005

QUANDO CADE IL 7 APRILE?

Al Corriere del Veneto devono aggiornare il calendario. Nel giornale di domenica a pagina 8 si legge un articolo (bello e gradevole) sulle commemorazioni per il sassantunesimo anniversario del 7 aprile 1944, giorno del bombardamento su Treviso. Nel trafiletto dedicato al programma delle celebrazioni organizzate dal Comune si parla di appuntamenti fissati per martedì 6 aprile e mercoledì 7.
Peccato però che martedì sia il 5 aprile e mercoledì il 6... Il programma del Comune distribuisce invece tutte le manifestazioni tra lo stesso mercoledì 6 e giovedì 7. Nessuno si arrabbi: tutti possono sbagliare.

BARBIERI-GALAN: E' RISSA

Continua il braccio di ferro tra Fabio Barbieri direttore del gruppo Finegil (Tribuna di Treviso, Mattino di Padova e Nuova Venezia) e il presidente uscente della Regione Giancarlo Galan. Oggi la pagina 12 dei tre quotidiani è uscita "bianca". Accanto, a pagina 13, un'intervista al candidato alla presidenza per il centrosinistra Massimo Carraro. Un lettore disattento potrebbe pensare ad una clamorosa svista tipografica. Niente di più sbagliato. Barbieri, con una nota a centro pagina, ci fa sapere che lo spazio bianco era destinato ad un'intervista con Galan, ma il presidente si è rifiutato di concederla. C'è poco da stupirsi: pochi giorni fa Galan aveva pesantemente criticato il gruppo Finegil reo, a suo modo di vedere, di fare smaccatamente campagna elettorale per il centrosinistra. Barbieri, incassato il no all'intervista, ha voluto consumare una piccola vendetta: "Giancarlo Galan, gran liberale, si è rifiutato di parlare con noi - scrive il direttore spiegando il perchè di una pagina bianca - E' un suo diritto e noi lo rispettiamo come è un diritto dell'arrestato quello di non rispondere ad un giudice. A volte però è più intelligente evitare di esercitare un diritto perchè almeno non si rischia il sospetto di non avere niente da dire".

CASSANO JUVENTINO? SI, NO, FORSE

Continuiamo a parlare di Juve. Piccolo sondaggio su un sito di tifosi bianconeri: "Quale attuale attaccante vendereste per fare posto a Cassano?". Questi i risultati dopo 1.105 risposte:
il 51,4% dei votanti non venderebbe nessuno perchè Cassano non lo vuole;
il 13,6% venderebbe Mutu;
l' 11,1% Zalayeta;
il 9,4% Trezeguet;
l' 8,1% Ibra;
il 5% Del Piero.

domenica, aprile 03, 2005

NON INFASTIDITE IL ROSSONERO

Qualche facezia. E' un po' lungo, lo so. Ma vale la pena di leggerlo, tratto dal sito bianconerionline:

P.S: A disposizione degli amici milanisti, se vogliono possono commentarlo o riportarlo sul loro blog. Ma che non si astengano....

dal Giornalista de "Il Giornale" ed opinionista di Tele Lombardia Marcello Chirico
TEST ANTIDOPING E RINGHI MILANISTI
Ssssssst...... Se in questi giorni vi capitasse di parlare del Milan, e magari di farlo non proprio in termini positivi, mi raccomando, fatelo sottovoce. E se per caso conoscete l'alfabeto dei sordomuti, utilizzate quello. Se poi non ne parlate proprio, meglio ancora: vi verrà recapitato direttamente a casa un encomio da parte della Presidenza del Consiglio.Perchè in questo democratico Paese, quando si chiacchiera (o si scrive) di calcio, è consentito rovesciare addosso ad una gloriosa - ma scarsamente rispettata - società come la Juventus Football Club ogni tipo di critica (che il più delle volte si trasforma in calunnia o ingiuria), mentre bisogna mettere la marmitta catalitica alla bocca ogni volta che si tira in ballo il Milan . Soprattutto su vicende delicate come quella del doping, delicatezza di cui non mi pare si sia fatto granchè uso nei confronti di medici, giocatori e dirigenti della Juve, ai quali (sul tema) è stato addebitato di tutto. La società rossonera è capitombolata da sola nel pantano del sospetto grazie ai suoi prodi Pancaro e Gattuso, rifiutatisi di sottoporsi dopo il match con la Roma agli esami incrociati sangue-urina dell'antidoping. Che fosse un loro diritto sottrarsi al prelievo sanguigno è un fatto acclarato, ma che possano essere ritenuti eticamente colpevoli lo è altrettanto. Soprattuto perchè appartengono ad uno dei più importanti club calcistici del mondo, il cui presidente onorario è niente meno che il premier nazionale e il vice-presidente esecutivo il numero uno della Lega. Il signore che, non più tardi di un anno fa, dichiarò (all'unisono col presidente Federale, Carraro, in passato pure lui numero uno di via Turati) che quanti avessero rifiutato il prelievo del sangue non sarebbero stati più convocati in nazionale. Sempre lui è solito utilizzare la frase " il Milan non è una società come le altre, ha doveri maggiori", proprio per descrivere meglio la particolare condizione dei propri tesserati. Già...Milan che dispone di quel Milan-Lab su cui i media si sono sperticati in elogi e che è diretto da quel luminare di Jean Paul Meesserman, il quale , prima della nota finale di Manchester, avanzò dubbi sull'eccessiva reattività atletica di quei giocatori juventini che si erano appena sbarazzati dei galacticos madridisti. E tutto perchè, anche quella volta l'avevano fatto correndo più degli avversari. Proprio come accadde alla Juve di Lippi dal '94 al '98 (e ciò gli permise di vincere tutto, in Italia e in Europa) e la Procura di Torino aprì poi un'inchiesta, perchè un allenatore sostenne che correva troppo.Anche in quegli anni esisteva l' antidoping, e i nostri giocatori non si sottrassero nemmeno una volta ai controlli: nessuno di loro venne mai - e sottolineo "mai"- trovato positivo, ma alla fine ci dissero che quegli esami non valevano nulla perchè fatti da un centro talmente inattendibile (quello dell'Acquacetosa) che venne poi chiuso. Ora, proprio per rendere quei test più mirati nella caccia all' Epo, è stato deciso di adottare il protocollo Wada (l'agenzia mondiale dell'antidoping) che prevede appunto l'esame incrociato sangue (facoltativo, per ora) e urine (obbligatorio). Esami voluti dalla Lega, dalla Federazione e persino da quell'Associazione Calciatori di cui Rino Gattuso detto "Ringhio" è consigliere. Chiedendo umilmente il permesso, è possibile domandare- dopo tutto quello che è stato detto sulla Juventus e i suoi tesserati - perchè proprio il consigliere AIC Gattuso ,che più di ogni altro suo collega dovrebbe conoscere le modalità di quegli esami, si è rifiutato di farsi bucare il braccino per un prelievo che sarebbe durato pochi minuti e, per giunta, effettuato da specialisti?Perchè, secondo la spiegazione data dall'interessato, in quella "stanzetta di 2 metri per 2", dove circolavano "una decina di persone" che di sicuro non saranno stati degli infermieri volontari ma professionisti del mestiere, "con siringhe sigillate ma buttate da una parte" (bhè, da qualche parte dovevano pure appoggiarle, non ti pare caro Ringhio?) lui quell'ago non se lo sarebbe mai fatto infilare. Perchè Rino e i suoi compagni non sono mica "degli animali"(e quelli che sono costretti a rivolgersi alle Asl, secondo lui cosa sono?). Totò avrebbe detto: ma questi sono uomini o caporali? O semplicemente dei furbacchioni che possono permettersi di raccontare di tutto, di esibirsi come testimonial di campagne contro la droga e il razzismo, eppoi eludere controlli ematici sollecitati dalla loro stessa Associazione, ammettendo tra l'altro di averne dato il consenso loro stessi,"solo che i controlli prima ci sono, poi spariscono e poi tornano nel girone di ritorno". Insomma: fategleli pure, ma quando e come pare a loro.Personalmente mi sarei aspettato da quel paladino della lotta al doping qual'è Adriano Galliani, che Pancaro e Gattuso venissero come minimo sottoposti a sanzione da parte della società Milan e Ringhio - per coerenza con quanto declamato l'anno prima dal suo vice-presidente- richiamato dal ritiro azzurro di Coverciano (tanto Lippi un centrocampista che lo sostituisse lo avrebbe trovato ugualmente, non vi pare?). Tutto questo non è avvenuto. Galliani, pur ribadendo la volontà di rendere obbligatorio il consenso all'esame incrociato, si è semmai premurato di evitare il linciaggio dei propri ragazzi ; e qualche giornalista zelante non ha mancato di rimarcare che "quanto all'onestà di Gattuso ci si possono mettere entrambe le mani sul fuoco". E su quella di Tacchinardi, Conte e Torricelli perchè non ce le dovremmo mettere? Così come non capisco perchè non bisogna credere a Del Piero - che anche sul campo ha dimostrato in più di un'occasione la propria signorilità, forse addirittura in modo più marcato dello stesso Gattuso - quando dice che dal '98 ad oggi ha sempre portato la stessa taglia di maglietta. Ammesso e non concesso che i giocatori bianconeri siano stati reticenti durante il processo di Torino, chiedo sommessamente perchè si debba prendere sempre per buono ciò che dichiarano quelli del Milan. Perchè quando loro dichiarono di non avere "nulla da nascondere" dobbiamo crederci per forza, e se invece lo dicono gli juventini addetti lavori e colleghi della stampa vengono puntualmente assaliti dai dubbi. Perchè loro possono pretendere il rispetto della privacy e gli juventini devono sentirsi gridare ladri e drogati in tutti gli stadi e non dire nulla. Perchè, signor Galliani? Perchè, signori dei media? Lo domandiamo sottovoce, nella speranza che così facendo nessuno si adombri e magari qualcuno ci risponda.

sabato, aprile 02, 2005

BRAVA ANSA, COMPLIMENTI: E ALLORA?

l'Agenzia di stampa Ansa ci tiene a far sapere di essere stata la prima al mondo a battere la notizia della morte del Papa. Lo annucia ufficialmente sul suo sito. Complimenti ai colleghi, ma forse potevano anche risparmiarsi tanta auto celebrazione. In un momento come questo mi sembra a dir poco fuori luogo. Ecco il testo della notizia:
IL FLASH DELL'ANSA FA IL GIRO DEL MONDO. L'ANSA ha battuto per prima al mondo la notizia della morte di Giovanni Paolo II. Il flash dell'agenzia di stampa e' stato diffuso alle 21:52, ora italiana, ed immediatamente ripreso dalle agenzie di stampa, Tv e media on-line italiani ed internazionali. La sala stampa vaticana ha avvisato contemporaneamente per e-mail tutti i giornalisti accreditati in Vaticano, ma alcune testate internazionali hanno preferito rilanciare immediatamente il flash dell'ANSA prima di aprire il messaggio di posta elettronica vaticano. Diverse testate erano state messe sull'avviso da una breaking news dell'ANSA, due minuti prima del flash della morte, nella quale fonti mediche riferivano di un cedimento del cuore del Papa. Le maggiori tv italiane e internazionali, una volta appresa la notizia, hanno cosi' potuto subito interrompere le trasmissioni e collegarsi in diretta con Piazza San Pietro.

PADRE NOSTRO...

"Padre nostro...". Due parole, a mio parere il più bel titolo pubblicato oggi dai quotdiani. E' uscito sulla prima pagina del principale giornale di Cracovia, una foto di Giovanni Paolo II sormontata da due parole: "Padre nostro...". Una preghiera, un saluto. Voglio ricordarlo così.

venerdì, aprile 01, 2005

NON DIMENTICHIAMOCI DEL PESCE

Questa è una giornata particolare, dove il dolore per la sorte del Papa domina su tutto. Non dimentichiamoci però la voglia di scherzare e quindi ecco a voi una rassegna dei migliori pesci d'aprile pubblicati dalla stampa lo scorso anno (su Cacaoelefante di Jacopo Fo):

"In Italia compare la notizia che Silvio Berlusconi avrebbe escogitato di trasferire il Teatro La Scala di Milano in Iraq per migliorare i rapporti fra il popolo iracheno e il contingente italiano.

In Abruzzo venne fuori che il Consiglio dei Ministri ha cambiato le province: abolita Chieti, che viene accorpata con Pescara e nuovaistituzione della provincia di Lanciano. Bocciate Sulmona e Avezzano.

Nella cronaca dell'Aquila del Messaggero venne pubblicata la notizia chela metropolitana di superficie sarebbe stata sostituita con una funivia.

Il tg2 delle 13 del primo aprile 2004 se ne usci' con il ritrovamento di petrolio su Marte.

In Francia un quotidiano alsaziano pubblico' che la regione, unica su 22a votare per la maggioranza governativa di centrodestra alle elezioniregionali, sarebbe stata ricompensata dal premier francese con un treno ad alta velocita' nuovo di zecca e trasparente.

Il quotidiano online Moscow Times ha invece raccontato che il sindaco di Mosca Iuri Luzhkov voleva raddrizzare la Torre di Pisa. La richiesta disvolgere il lavoro era arrivata da un sindaco toscano.

Il Tribune de Geneve pubblico' invece che la pessima abitudine dimettersi in bocca il tagliando del parcheggio danneggia i denti perche' provoca la demineralizzazione dello smalto attraverso uno scambio ionico.

L'Express scrisse che in occasione della mostra dedicata alla moscatse-tse, i visitatori potevano farsi pungere dall'insetto e cadere in una "siesta controllata di circa mezz'ora".

In Svizzera vennero annunciati l'utilizzazione di speciali catamarani per agevolare il traffico lungo l'autostrada A9, la costruzione di uno stadio nel lago di Zurigo e l'installazione, sulla piazza federale di Berna, di uno speciale apparecchio che consentisse di contare esattamente i partecipanti alle manifestazioni di protesta.

NOTIZIE UTILI

Il presidente della Provincia, dott. Luca Zaia, con due comunicati stampa ci ha fatto sapere che:
A) Ha inviato un telegramma ai due vescovi trevigiani (diocesi di Treviso e Vittorio Veneto) in cui ha espresso commozione e vicinanza in un momento di grande dolore vista la situazione del Papa;
B) Ha annullato tutti gli appuntamenti pubblici ed elettorali perchè “Desidero – ha detto - raccogliermi in un silenzio che vuole essere espressione di rispetto per una personalità tanto amata in tutto il mondo e manifestazione di affetto e commozione per il Papa che ho conosciuto personalmente".

Poteva il presidente perdersi un'occasione simile per farci sapere che lui, il Papa, lo ha conosciuto "personalmente"?

DUE PAROLE, DUE

Rivolto al dott. L. Moggi : la Juve non deve vendere Buffon. Per una volta possiamo comportarci da grande squadra e società e non vendere i nostri campioni al miglior offerente?
Grazie.
P.s: e dato che ci siamo, se ci teniamo anche Zambrotta è meglio.