mercoledì, giugno 22, 2005

L'ESTATE DIVIDE GOBBO E GENTY

Arriva l'estate e i rapporti tra i due sindaci di Treviso, Gian Paolo Gobbo e Giancarlo Gentilini, si fanno complicati. Nel senso che le avverse condizioni climatiche rendono quasi impossibili gli incontri a quattr'occhi. Del resto le difficoltà sono insuperabili: Gentilini prospera in un ambiente caldo-umido, Gobbo invece soffre da matti il caldo e quindi se ne sta rinchiuso nel suo ufficio con l'aria condizionata a mille. Da lui non c'è fresco, c'è freddo.
Condizioni climatiche del tutto diverse da Gentilini, stesso piano ma in un'altra ala. Il condizionatore lo ha fatto smontare ancora dieci anni fa, ora non lo vuole neanche vedere. Le sue finestre però sono sempre spalancate, ad gni ora. Risultato: temperatura tropicale, umidità che sfiora il cento per cento. Ma lui sta bene così. L'unico strappo che si concede e togliersi la giacca, qualche volta anche la camicia (una giorno un suo collaboratore entrato senza bussare lo ha beccato in cannottiera...).
Un dramma quando i due si devono incontrare: "Vieni tu qui", fa Gobbo. "Non ci penso nemmeno, vieni tu", replica lo Sceriffo. "Non esiste", chiude il sindaco. Risultato: alle volte Genty cede e entra, per pochissimi minuti, nell'ufficio di Gobbo. Nella maggior parte dei casi però gli incontri avvengono a metà strada, nella saletta degli arazzi o in sala giunta dove il clime è sufficientemente fresco per Gobbo e sufficientemente caldo per Genty.
Le visite reciproche riprendono verso ottobre, a condizionatori spenti.