mercoledì, agosto 31, 2005

L'IRAQ COME IL GIAPPONE

Come definite uno che parla così? A quando un nuovo sbarco in Normandia per riportare alla ragione quei birichini dei francesi?

"La stessa determinazione che ha portato gli Stati Uniti alla vittoria nella Seconda Guerra Mondiale e' necessaria oggi nella lotta al terrorismo, per far si' che l'Iraq diventi, come il Giappone, un fedele alleato" E' quanto il presidente degli Stati Uniti George W. Bush ha affermato parlando alla base navale di Coronado, nel sud della California, in occasione del 60esimo anniversario della resa del Giappone dopo le bombe atomiche americane su Hiroshima e Nagasaki.


martedì, agosto 30, 2005

SACRIFICI


Direi che Giannelli, oggi sul Corriere, riassume perfettamente il mio pensiero.

lunedì, agosto 29, 2005

KATRINA SUL PUT

Incredibile quello che sta accadendo negli Usa. Una città come New Orleans verrà evacuata. Il che vuol dire che un milione e mezzo di persone dovranno lasciare la propria casa. Il sindaco, a chi non potrà abbandonare la città, ha consigliato di rifugiarsi almeno al terzo piano di un qualsiasi edificio, le autostrade sono aperte solo in uscita. Il tutto perchè è in arrivo l'uragano Katrina, spinto da venti che raggiungono i 280 km/h, capaci di sollevare onde alte sei metri e anche più. Insomma, sembra uno di quei film catastrofici che tanta fortuna hanno al botteghino. Solo che qui è tutto vero.
Spostare un milione e mezzo di persone in pochissime ore: non oso nemmeno immaginare se una cosa del genere, per assurdo, dovesse capitare da noi. Vi immaginata il Put, la tangenziale, la Pontebbana, la Noalese, la Feltrina, il Terraglio sotto la pressione di tutta la gente di Treviso che si sposta contemporaneamente? Già la rete va in tilt per due gocce di pioggia o per il taglio di un albero... Non oso pensarci.

domenica, agosto 28, 2005

L'OLANDA E LA NOIA

Leggendo un libro un po' particolare regalatomi da un amico "Ajax, la squadra del ghett0, il calcio e la Shoa" di Simon Kuper, mi sono imbattuto in questa citazione del poeta tedesco Heinrich Heine (mai sentito prima, ammetto la mia ignoranza): "Se il mondo finisce, voglio trasferirmi in Olanda, perchè lì accade tutto vent'anni dopo".
Dal quel poco che ho potuto vedere in un recente viaggio, la frase riassume lo spirito di questo paese. Gli olandesi mi hanno dato una sensazione di tranquillità, calma e pacatezza. I loro villaggi, i chilometri di prati costellati da cavalli e mucche, e anche le città: tutto contribuisce a completare un quadretto di distensione. Certo, a volte stare in Olanda (anzi spesso) è un po' noioso e il quartiere a luci rosse di Amsterdam non è proprio un porto di quiete. Ma la sensazione è sempre quella, come la domanda che mi sono fatto più volte: "Ma qui, accade mai qualcosa di memorabile?".

sabato, agosto 27, 2005

L'INTUITO DI LEONARDO

Nuova teoria in arrivo per spiegarci il mistero del sorriso della Gioconda di Leonardo. Una ricercatrice americana (e ti pareva...) afferma che Leonardo sfruttò "intuitivamente" una tendenza dell'occhio umano riguardante la visione periferica. La studiosa dice che Leonardo non poteva conoscerla in quanto solo oggi, grazie agli ultimi studi, si stanno scoprendo i processi biologici che sono alla base di questo fenomeno.
La dottoressa però non spiega perchè Leonardo, che fino a prova contraria è stato il più grande genio della storia, non potesse sapere qualcosa di più sulla visione periferica. In fin dei conti ne ha sfruttato i segreti per realizzare un'opera d'arte che fa discutere ancora oggi. Tutto merito del solo intuito?

giovedì, agosto 25, 2005

I CALCI IN CULO DI GENTILINI

Ragazzi che vergogna! Sì, vergogna. Sono ritornato da poco dalla presentazione in Piazza dei Signori del Treviso Calcio. Tantissima gente, entusiasmo alle stelle, giocatori e allenatore simpatici, tanti bambini, perfino gli ultras si sono comportati bene. Purtroppo, dopo un'ora e mezza, la parola è passata alle autorità e soprattutto al vice sindaco Giancarlo Gentilini. E' stato accolto da un mix di applausi e fischi, oserei dire ben distribuiti. Poi ha incominciato, parlando del caso stadio, a vaneggiare.
Ha parlato di "forze del male" che vorrebbero schiacciare il Treviso e quindi non farlo giocare al Tenni: "Ma _ ha detto _ dobbiamo essere noi a schiacciarle come cimici". Ha urlato paonazzo che Treviso non è una città che si possa "prendere a calci in culo" (testuale) e che il Treviso non deve fare l'emigrante con la "valigia di cartone in mano". Insomma un delirio, da far arrossire anche i più smaliziati. E tutto questo perchè ci sono delle leggi che parlano chiaro, quelle sulla capienza degli stadi e sulle norme di sicurezza, che devono essere applicate ma che sfavoriscono il Tenni. Però, visto che si va a ledere gli interessi della squadra di calcio e l'immagine della Lega che in dieci anni non ha mai affrontato seriamente il problema stadio, queste leggi devono essere disattese e chi tenta di farle applicare viene bollato come "forza del male". Della serie: "per gli amici le leggi vanno interpretate, per i nemici applicate".

mercoledì, agosto 24, 2005

LA MANO DE DIOS




Ci siamo: Diego Maradona ha ammesso pubblicamente che, nei mondiali di Messico '86, segnò un gol di mano contro l'Inghilterra nei quarti di finale. Chi non se lo ricorda? Maradona sorprese un armadio come il portiere inglese Shilton, alto almeno una ventina di centimetri in più, saltando con il pugno sinistro appoggiato alla testa. Gol e proteste sfrenate degli inglesi, ma per arbitro e guardalinee fu tutto regolare (chissà se hanno più arbitrato, dopo...). Mardona non aveva mai ammesso di aver colpito con la palla con la mano, anche se tutte le immagini e i filamati evidenziarono il fallo. Ma in quei mondiali Maradona era un giocatore magico, tutto gli veniva concesso. E poi Argentina e Inghilterra si trovarono a giocare a pochi anni dalla fine della guerra per isole Falkland in un clima di grande tensione. La vittoria dell'Argentina fu una sorta di rivincita sul campo per una nazione intera. Ma Maradona barò, anche se quel gol, come quello del 2-0 (la partita terminò per 2-1) segnato sempre dal Pibe e giudicato il più bel gol di sempre, è passato alla storia. Qualche purista del calcio e signorino del regolamento storcerà il naso, ma quel pugno fu davvero "la mano de Dios" e ancora oggi così viene ricordato. Nessuno lo definisce "un fallo".

lunedì, agosto 22, 2005

LE URLA DI MARIA

Presente Maria Sharapova? La tennista siberiana, 18 anni, diventata la numero uno delle classifiche mondiali. E' sicuramente una bella ragazza e una brava tennista (nell'ordine e qualcuno maligna che oggi nel tennis femminile è meglio essere bravette e molto belle, che molto brave e belline...) e adesso i suoi innumerevoli fans possono scaricarsi la suoneria del telefonino con le sue....urla agonistiche.

KAKA', BUFFON E MURA

Tanto per chiudere il capitolo "faccia d'angelo" Kakà, ecco cosa pensa dello scontro tra il brasiliano e Buffon uno che di calcio se ne intende e che non è proprio un ultras bianconero.
Gianni Mura sulla Repubblica di oggi: "Se la botta al portiere l'avesse data Materazzi, tanti avrebbero invocato l'ergastolo. Siccome l'ha data Kakà, tutti buoni e zitti. Ecco a cosa serve l'immagine. Per me lo scontro era evitabile, e forse anche per qualcuno che al Milan conta. Altrimenti non si spiegherebbe la subitanea disponibilità di Abbiati, tanto più che De Amicis è morto da un pezzo".

Chi lo vuole sottoscrivere?

SAGRA CON SGANASSONI

Nemmeno alle sagre si può stare tranquilli.
Verso la fine dello stinco di maiale che stavo gustosamente assaporando, in fondo al tendone scoppia un parapiglia. Alzo la testa un po' distrattamente e vendo un tizio, giovane, che tenta di prendere per il collo un signore più anziano. Parole grosse, spintoni, un mezzo ceffone, bottiglie che si infrangono a terra. Ovviamente la scenetta da saloon attira l'attenzione di tutti e attorno ai due si forma il classico capannello composto da chi osserva, chi tenta di intervenire, chi commenta. Per fortuna si fanno sentire, e vedere, due vigili urbani a cena con le famiglie e la tensione poco, a poco, si stempera. Accanto al mio tavolo fioccano subito i commenti: "I soliti immigrati - sbotta uno, pensionato con moglie al seguito - fosse per me li manderei via tutti, in regola o meno!". Tesi che viene accolta con ampi gesti di consenso dagli astanti. Io e la mia dolce metà ci alziamo e ci avviciniamo incuriositi al tavolo della lite dove ormai è tornata la tranquillità. Guardiamo un po' poi becchiamo uno dei due vigili, un ragazzo che conosciamo da qualche tempo: "Non ho capito esattamente cosa sia capitato, ma sembra che tutto sia nato dal fatto che uno dei due stava fumando dentro il salone".
Motivo più stupido per venire alle mani non mi viene in mente. Osservo i due sfidanti: un giovane sulla trentina e un uomo sulla cinquantina. Entrambi rigorosamente padani e trevigianissimi, altro che immigrati....

domenica, agosto 21, 2005

DIRITTO DI CRONACA?

Questo argomento rischia di scaldare un mio amico. il padre del giovane cagliaritano rapito due giorni fa e rilasciato dopo poche ore, si lamenta del fatto che i telegiornali locali e i giornali sapessero del rapimento mentre lui si stava ancora recando all'appuntamento con i rapitori senza aver avuto il tempo di avvisare la moglie. Lui si lamenta, ma il direttore della testata che ha dato per prima la notizia, gongola. Scommetiamo? Da Repubblica.it:

"Quando ancora stavo andando dai rapitori, e nemmeno avevo avvisato mia moglie, qualcuno mi ha telefonato per dirmi che gia' ne parlavano i telegiornali". Giampietro Arra, il giorno dopo il sequestro lampo del figlio diciassettenne Davide, si sfoga con i giornalisti ricevuti stamane nella sua casa di Lanusei. "Modalita' e tempi della gestione della vicenda da parte della stampa sono stati vergognosi", protesta il direttore dell'agenzia di Tortoli' del Banco di Sardegna. "Sono allibito, non voglio accusare nessuno, ma e' stata messa a repentaglio la vita di mio figlio. Capisco le esigenze di commercializzazione, di vendere la notizia alla stampa, ma non sarebbe certo crollato il mondo se i media avessero appreso la notizia un'ora dopo".

COMINCIAMO BENE...

E come inizio non c'è male, siamo riusciti nell'impresa di far vincere anche l'Inter. Un golletto su l'unico tiro scagliato verso la porta di Chimenti è bastato ai nerazzurri per uscire dal Delle Alpi ubriachi di gioia (se hanno fatto caroselli dopo la Coppa Italia, figuriamoci dopo la Supercoppa!). Hanno vinto, bravi. Ma siamo solo a fine agosto, c'è tempo per rifarsi.
Due cosette sulla Juve: non male nel complesso, ma il tanto decantato attacco mi ha deluso (a parte il gol annullato a Trezeguet senza motivo e il colossale fallo di mano in area di Ze Maria non visto...), Nevded è in evidente crisi e, per favore, non parliamo di Del Piero e Chimenti (ma si può tuffarsi all'indietro su un tiro centrale?). Speriamo bene per il futuro.

Ps: agli amici milanisti che le finali le perdono o le guardano per televisione, non esagerate... :-))

sabato, agosto 20, 2005

LA MUTANDA TOTALE

Dopo la bella fajolada di qui sotto (bello, eh? Una rissa virtuale come non se ne vedevano da tempo e non è ancora finita. Da ripetere...), lasciamo per un momento il calcio (ma ci torneremo presto) per parlare d'altro. Ad esempio della nuova arma totale dell'esercito inglese: la mutanda che non puzza. E' stata presentata ufficialmente e verrà aggregata all'equipaggiamento dei soldati impegnati in operazioni delicate, quelle, tanto per intenderci, che non prevedono molte docce e costringono i soldati a tenere le mutande addosso per vari giorni o a girare senza una volta esaurito il cambio personale. Non proprio il massimo, anche per dei tipacci come i commandos. Ecco quindi la nuova mutanda elasticizzata, in un tessuto particolare e senza cuciture per evitare fastidioso pruriti. Da Repubblica.it viene descritta cosi:"nuovo intimo da servizio". Le mutande sono state sperimentate tenendo conto della comodità e dell'estetica e sono indicate per le operazioni al caldo del deserto o in ambienti tropicali, dove un usuale lavaggio potrebbe non essere disponibile. Le loro proprietà anti-microbiche inibiscono la proliferazione di batteri e di infezioni micotiche comuni in tali condizioni, così come i cattivi odori". Presto arriveranno anche per le donne.

mercoledì, agosto 17, 2005

ELEMOSINA PELOSA

Bella figura, proprio una bella figura. La Juve rimane senza portiere titolare, Buffon, per colpa di uno scritteriato intervento di "faccia d'angelo" Kaka che, evidentemente, in amichevole trova tutti quegli stimoli e quella cattiveria che una finale di Champions League non riesce a trasmettergli.
E allora che succede? Quasi a voler rimediare al guaio combinato (Buffon rimarrà fuori per tre mesi), i dirigenti del Milan regalano alla Juve un loro portiere, Abbiati, con la stessa pelosa accondiscendenza che riserverebbero a squadre minori o satelliti. Insomma, la Juve trattata come una Reggina qualsiasi. Ma quello che mi fa incavolare è che i dirigenti bianconeri accettano tutto questo con il sorriso sulle labbra, anzi ringraziano Berlusconi per il "bel gesto". Ma si può? Uno ti dà del pezzente e tu ringrazi? No, cari Moggi, Giraudo e Bettega, così non si fa. La Juve ha (o aveva) una sua dignità. Se occorreva un portiere si faceva uno sforzo economico (si dice così, vero?) e lo si andava a prendere sul mercato invece di accettare l'elemosina da una società così "simpatica" come l'odioso e irritante Milan.

martedì, agosto 16, 2005

IL MANGIAPRETI E IL BOTTONE

Quando si dice fare la carità. Lunedì 15 agosto durante la tradizionale messa per la consegna del cero, che come ogni anno si svolge nella chiesa di Madonna Granda davanti a centinaia di fedeli e alla giunta al completo (anzi quasi, mancava il sindaco Gobbo che queste cose le delega al suo vice Gentilini), un consigliere comunale si è distinto per una marachella. Durante il giro delle offerte, dentro al borsello normalmente utilizzato per raccogliere gli spiccioli che i fedeli donano alla chiesa, avrebbe fatto scivolare un...bottone. Nessuno ha visto bene, ma il rumore fatto dall'oggetto cadendo sopra le altre monete è stato inequivocabile: non era di sicuro qualcosa di metallo. Non che il consigliere in questione (non mi chiedete il nome, per favore) sia particolarmente taccagno, ma odia i preti. Anzi è proprio un mangiapreti e fare un'offerta in chiesa è una cosa che non rientra nei suoi orizzonti. Ma visto che almeno il 15 agosto in chiesa ci deve andare perchè quasi obbligato dal vice sindaco, ha pensato bene di salvare la forma con un'offerta....fasulla.

LA MINACCIA DI VERON

Primo passo nella storia del calcio per il Treviso: domenica 28 agosto debutterà in A a San Siro contro l'Inter. Qualche maligno ha già commentato: "Bene, primo pareggio e primo punto in A assicurato". Ma, malelingue a parte, c'è chi ricorda le parole dette da un Sebastian Veron verde di rabbia alla fine dell'amichevole di un paio di settimane fa finita con il clamoroso risultato di 4-1 per il Treviso: "Tanto a San Siro ci dovete venire per forza...".
Da far tremare i polsi...

lunedì, agosto 15, 2005

IL PAPA E I CROCIFISSI

Questo ha detto Papa Benedetto XVI nell'ultima omelia: "E' importante che Dio sia presente nella vita pubblica, con segni della Croce, nelle case e negli edifici pubblici. Quando scompare Dio, l'Uomo non diventa più grande, ma perde lo splendore".

Secondo voi quanto ci metterà il leghista di turno a strumentalizzare le parole del Papa (che, del resto, mica può dire di tenere i crocifissi chiusi nei cassetti...) tirando nuovamente fuori la storia dei crocifissi nelle scuole e dando così il via ad un'altra crociata contro il nemico musulmano?

UN BUON DIAVOLO...

Trofeo Berlusconi 2005, Milan-Juventus 2-1 sul campo, 3-0 in infermeria: fuori Nevded per un fallaccio di Maldini (ovviamente nemmeno ammonito, del resto è Maldini....), fuori Ibrahimovic perchè toccato duro da Stam (ovviamente nemmeno ammonito, del resto è pur sempre un milanista...), fuori Buffon per una zampata proditoria di "faccia d'angelo" Kaka (che non fa fallo, ma nemmeno toglie il piede davanti al portiere in uscita pur avendo già perso la palla). Tre infortuni per tre falli assolutamente fuori luogo in un'amichevole estiva. Ma il Milan è la squadra migliore del mondo...

domenica, agosto 14, 2005

LA BEFFA DIETRO L'ANGOLO

Eccola la beffa, sapevo che non poteva andare tutto liscio. Il Treviso, alla vigilia del suo primo campionato in A, apprende di non poter utilizzare il suo vecchio e glorioso stadio Omobono Tenni. Il perchè è presto detto: la Lega Calcio è disposta a concedere una deroga alla capienza minima richiesta (20mila posti) a patto che il Tenni venga portato da 9.400 a 15.000 posti. Ma questo, tutto sommato, sarebe il meno. La mazzata vera e propria riguarda le misure di sicurezza: a parte la realizzazione di nuovi ingressi regolati da tornelli, a parte i biglietti elettronici, i parcheggi per 15.000 posti, i servizi igienici e il potenziamento della rete di videosorveglianza, a parte tutto questo (che già basterebbe per rendere impensabile un qualsiasi ampliamento), la Lega Calcio in base al decreto Piasanu vuole la realizzazione di un'area di sicurezza ampia qualche centinaio di metri e delimitata da una nuova robusta recinzione e riservata solo ai possessori dei biglietti per la partita. Il che, per Treviso, che ha lo stadio a ridosso del centro, significherebbe far passare questa recinzione attraverso giardini, appartamenti, strade, case, garage e blindare per intere domeniche almeno mezza città. "Impensabile", ha detto Gentilini. Impensabile, veramente.

Però, però. Qualche brutto pensiero viene. Ad esempio: il decreto Pisanu è stato pubblicato il 6 giugno: perchè società e comune si sono accorti solo adesso del suo effetto dirompente? Gentilini, dopo un'ora di riunione con l'ispettore della Lega, aveva l'aria di chi si è tolto un peso. Anzi, aveva l'aria di chi qualcosa già sapeva ma ha preferito non dire niente per non passare alla storia come il (vice) sindaco che ha rovinato il sogno di A del Treviso. Il comune, senza ombra di dubbio, risparmierebbe almeno 600mila euro, se non il doppio, dichiarando inutile l'ampliamento visto che poi sarebbe impossibile attuare le misure di sicurezza. Fino ad oggi il comune, tra lo stupore generale, non ha mosso un passo per migliorare il Tenni nemmeno quando tutti chiedevano di partire con i lavori non sospettando nulla di queste prescrizioni: vuoi vedere che a Ca' Sugana qualcosa sapevano?

Capitolo nuovo stadio. Gobbo ha buttato l'idea di una cittadella polivalente, con tanto di stadio da 18-20mila posti, a Silea. Bel gesto, salvo precisare che la si potrebbe costruire solo con l'aiuto dei privati. Ma quale privato si accollerebbe i costi di uno stadio nuovo e a norma con le leggi per la sicurezza? Per rispettarle tutte, come ha osservato Gentilini, non basterebbe un'area di 300mila metri quadrati. Ne vale la pena per una squadra che, con molte probabilità, potrebbe fare solo una toccata e fuga nella massima serie?

Ad ogni modo il Treviso, salvo miracoli, giocherà la sua prima serie A a Padova. In bocca al lupo ai tifosi costretti a farsi l'abbonamento allo stadio e dotarsi di Telepass per l'autostrada.

sabato, agosto 13, 2005

"L'IRAN? LO MENIAMO...."

Ci risiamo, il nostro caro George (quando ero piccolo c'era un cartone animato che si chiamava "George il re della foresta", ovvero un tarzan molto forzuto ma altrettanto tonto: ci sarà un legame?) ci riprova e non esclude il ricorso alla forza per riportare l'Iran a più miti consigli in tema di nucleare. Della serie: il lupo perde il pelo ma non il vizio:

In un'intervista alla televisione pubblica israeliana, il presidente americano George W. Bush si è rifiutato di escludere il ricorso alla forza contro l'Iran dopo la decisione di questo paese di riprendere le attività di conversione dell'uranio. "Tutte le opzioni - ha detto Bush - sono sul tavolo. Il ricorso alla forza l'ultima opzione per un presidente. Sapete che abbiamo usato la forza in un recente passato per graantire la sicurezza del nostro paese". Interrogato sulla possibilità che gli Stati Uniti attacchino le installazioni nucleari iraniane, Bush ha anche fatto allusione a un intervento americano. "Voglio ricorrere alla forza - ha detto - solo come ultima risorsa per assicurare la sicurezza del paese e offrire alle popolazioni l'occasione di vivere in società libere". (ANSA-AFP).

CONSIGLIERE DOVE VA IN VACANZA?

"Consigliere, dove andrà in vacanza?". "Io, in vacanza? No, non ne faccio. Starò qui, in giro". Così ha risposto un consigliere regionale leghista alla domanda di un giornalista alle prese con il classico pezzo sulle vacanze dei politici. In pochi hanno ammesso di aspettare con ansia il periodo di ferie. Molti, invece, hanno voluto dare l'impressione di non tradire l'impegno con gli elettori nemmeno nel mese tradizionalmente dedicato ai viaggi o ai pisolini sotto l'ombrellone.
Bene, sapete dove si trova adesso questo solerte leghista che ha deciso di non lasciare il suo territorio nemmeno in agosto? Sicuramente in giro, ma negli Usa....

venerdì, agosto 12, 2005

DISCUTIAMONE

Ferragosto, tempo di chiacchiere sotto l'ombrellone. Qui sottopongo al vostro giudizio una riflessione di Vittorio Zucconi che, tutto sommato, condivido abbastanza:

"...eppure, alla fine vincono sempre i "giusti", per quanti gli "ingiusti" ne massacrino. Se non fosse così, la nostra specie sarebbe scomparsa dalla faccia della Terra da alcuni millenni. Dalla Shoa è nata una nazione ebraica indipendente dopo secoli di Diaspora. Da Hiroshima è risorto un Giappone infinitamente più civile di quello che aveva voluto, e quindi pagato, la guerra. Dalle atrocità della Rivoluzione Culturale è uscito il colosso Cinese che tanto ci spaventa. Da Nagasaki sono venuti il rimorso e il monito che hanno evitato - finora - l'impiego di altre armi nucleari, come il generale McArthur chiedeva contro la Corea e che lo stesso Truman proibì, licenziandolo in tronco. Dall'oscurantismo controriformista dell'Inquisizione è nata la Chiesa serena e affettuosa di Paolo VI, di Giovanni XXIII e di Giovanni Paolo e speriamo che il cammino non si fermi. Dagli spasmi violenti dell'Islam di fronte al terrore della globalizzazione profana, verrà la modernizzazione di una religione che tenta la sua ultima e spaventosa battaglia perdente contro il tempo".
Vittorio Zucconi, oggi nella rubrica "Lettere al direttore" di Repubblica.it

giovedì, agosto 11, 2005

SUPER ZAIA

"Ho chiamato io i soccorsi, anzi li ho chiamati due volte perchè non avevano capito la gravità della situazione. Io ho tenuto cosciente la bambina investita parlandole di continuo fino all'arrivo dei medici; io ho anche evitato che la gente linciasse quel ragazzo portandolo via e facendolo sedere ad un tavolino lì vicino. Però, se scrivi, non farmi passare per un eroe...".
Così Luca Zaia, vice presidente della Regione, dopo il gravissimo incidente di Arcade che lo ha visto testimone diretto del dramma che è costato la vita ad un bambina. Solo eroe? Troppo modesto...

BRAVO VITOR...

Avete visto? L'Udinese vince a Lisbona per 1-0 grazie ad un rigore procurato da chi? Ma dal nostro Barreto che, come al solito, ha bruciato in velocità il difensore, questa volta portoghese, fiondandosi verso la porta e venendo regolarmente steso. Quante volte, a Treviso, abbiamo visto il piccolo brasiliano fare impazzire le difese avversarie ubriacandole con finte, controfinte, tiri improvvisi e costringendole regolarmente alle maniere forti per bloccarlo? Lui è un campione e gli auguro di mettersi in grandissimi evidenza quest'anno. Rimane un solo rammarico: non poterlo più vedere in maglia biancoceleste. Il Treviso ha dovuto venderlo per potersi presentare a fine campionato con i bilanci in ordine. Altre società si sono tenute i loro campioni, preferendo non pagare le tasse...

mercoledì, agosto 10, 2005

FINALMENTE SERIE A!!!

E allora: siamo in serie A, nonostante tutto il mio scetticismo. Adesso speriamo di divertirci anche se il pensiero di vedere il Treviso affrontare la Juventus, il Milan o l'Inter (sì, anche l'Inter) non al Tenni ma a Padova smorza ogni entusiasmo. Queste solo le pertite per cui, in provincia, vale la pena di fare la serie A. Le super sfide con Empoli, Siena, Livorno, Lecce , Ascoli, Reggina, Chievo, Cagliari ecc. che infiammeranno il Tenni avrei potuto gustarmele tranquillamente anche in B....

martedì, agosto 09, 2005

MARITO DISTRATTO

Devo dire che non ho potuto fare a meno di sorridere: un macedone si dimentica la moglie alla stazione di servizio e se ne accorge solo dopo sei ore. Quando si dice: "sei in ogni mio pensiero". Da Repubblica.it:

Si ferma all'area di servizio. Fa benzina. E riparte. Ma senza la moglie, dimenticata lì per sei ore. E' successo ieri pomeriggio presso l'area di servizio Foglia Est, vicino Pesaro. Lo smemorato protagonista è un giovane macedone residente in Germania con la consorte, originaria della Georgia. La coppia, di ritorno verso la Germania, era sbarcata a Pesaro proveniente dalla Grecia. Imboccata la A14, la famigliola (padre, madre e bambina), si è fermata all'area di servizio. Mentre la donna si dirigeva alla toilette, l'uomo (con a bordo la figlioletta), si ricaricava di carburante. Poi ripartiva, senza accorgersi dell'assenza della moglie.
La donna nel frattempo, senza soldi né documenti, disperata, ha chiesto aiuto al benzinaio. La pattuglia della polizia accorsa sul luogo l'ha consolata e l'ha accompagnata negli uffici della Questura. Da qui hanno provato a rintracciare il marito, che però aveva il telefonino spento. Soltanto dopo sei ore il macedone ha finalmente risposto ed è tornato indietro a recuperare la moglie. L'uomo ha giustificato la propria "dimenticanza" sostenendo di non essersi accorto che la moglie non era in macchina perché normalmente la donna viaggia sui sedili posteriori per stare vicino alla bambina: alla fine la coppia ha ripreso il viaggio verso la Germania. Episodi del genere si ripetono con frequenza sulle autostrade italiane. Stranamente, a guidare questa classifica degli "abbandoni" non sono gli italiani, ma gli svizzeri e i tedeschi.

QUESTE SI' CHE SONO SODDISFAZIONI!

Squilla il telefono è un collega di Mestre:
"Sai quell'intervista che hai fatto a Gentilini? Quella su burqa, chador e camicioni?"
"Sì, me la ricordo bene".
"E' stata ripresa da Repubblica, Corriere, Tg5 e anche dalle agenzie di stampa".
"Ottimo! E adesso come pensate di premiare questo solerte collaboratore che tanto lustro ha dato alla vostra redazione?" (dico io un po' fanfaronamente nonchè con un pizzico di ingenuità).
"Sì certo, proprio un premio.... Sai, mi hanno telefonato da Roma (redazione centrale ndr) dopo aver visto il Tg5 chiedendomi perchè non avevamo quella notizia. Gli ho dovuto ricordare che l'avevamo data già sabato. Sai, non se n'erano accorti....".

domenica, agosto 07, 2005

UN TRAPIANTO DA PREMIER

Leggendo il titolo della notizia più sotto mi viene un solo commento: e chissenefrega? Poi, leggendo la notizia, noto che il Berlusca parla del suo presunto trapianto di capelli, del disastro aereo di Palermo e della guerra in Iraq. Ovviamente il titolo è stato puntato sull'argomento più importante...

SARDEGNA: BERLUSCONI SMENTISCE NUOVO TRAPIANTO CAPELLI


Senza bandana e in tenuta sportiva, il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi si e' fermato stasera nella piazzetta di Porto Rotondo, in Costa Smeralda, per uno scambio di battute con i cronisti, ai quali ha smentito di essersi sottoposto a un nuovo trapianto di capelli. All'uscita da una gioielleria in cui era entrato per salutare la proprietaria, Berlusconi, in compagnia di Paolo Bonaiuti ha trovato i giornalisti ad attenderlo. Il premier, in camicia bianca e maglione blu sulle spalle, ha espresso amarezza per l'incidente aereo al largo di Palermo in cui sono morte 14 persone. Si e' poi soffermato sulla questione della sicurezza e sul ruolo del contingente italiano in Iraq.

INTER, I PROCLAMI D'AGOSTO

Come ha già fatto notare un blog amico, Luis Figo non ha perso tempo nell'abbracciare la causa nerazzurra. Nella sua prima conferenza stampa con la maglia interista ha subito detto che è venuto all'Inter per "trionfare".
Vista la storia recente della squadra non sarebbe stato meglio un po' più di prudenza? i tifosi interisti già si toccano: da dieci anni sentono proclami di grandi conquiste e vittorie ad agosto, per poi ritrovarsi a febbraio a dover fare i conti solo per la qualificazione alla Champions League.
Ultima considerazione: ma non vi sembra che il Real abbia ceduto con troppa facilità i vari Solari, Samuel e Figo? Secondo me la cosa è sospetta...

sabato, agosto 06, 2005

MURARO E IL MURARESE

“Di recente si continuano a leggere attacchi contro l’Amministrazione provinciale e contro chi l’ha retta e la sta reggendo, in questo periodo, per quanto riguarda l’attività estrattiva nel territorio provinciale. Non ultimo il caso riaperto sulla stampa delle cave legate al Piruea di Nervesa". (4/8/2005 Leonardo Muraro, presidente vicario della Provincia di Treviso a proposito dell'ampliamento delle cave di Bidasio)

“Chiamiamo le cose come stanno: questa non è una cava, ma un piano di riqualificazione ambientale". (Leonardo Muraro 5/8/2005, presidente vicario della Provincia).

Allora, presidente Muraro, chiariamoci su un paio di punti. Stiamo parlando di cave o di riqualificazione ambientale? No, perchè lei nella sua prima dichiarazione (presa pari, pari da un comunicato del suo ufficio stampa così come quella dopo) parla di cave. Nella seconda, 24 ore dopo, dice che non bisogna più definirle cave ma riqualificazione. Si chiarisca e poi ci chirisca.
Secondo punto e da qui non si scappa: o si dice "chiamiamo le cose con il loro nome" o "diciamo le cose come stanno". Sintetizzare in "chiamiamo le cose come stanno" è un ardito esperimento linguistico. Vabbè che la lingua italiana è in continua evoluzione, però c'è un limite....

giovedì, agosto 04, 2005

IMMAGINI CHE FANNO MALE...


Ecco un'immagine che non farà piacere agli appassionati di basket del Bel Paese e ai tifosi trevigiani in particolare. E dire che solo fino a pochi giorni fa erano i capitani delle due principali squadre italiane... Suerte, Gianluca e Denis.

LA MARCHIGIANA CHE PARLA IL COPTO

E' accaduto durante un viaggio organizzato in Egitto, una classica crociera sul Nilo con tanto di visita alle piramidi. Una ragazza marchigiana di 37 anni, in vacanza con il marito, appena messo piede in uno di questi sepolcri è entrata in trance e ha cominciato a parlare in antico copto. Dopo un comprensibile momento di dubbio e scetticismo i suoi compagni di viaggio si sono preoccupati: la donna parlava fluentemente nell'antico linguaggio, così come confermato da una più che sbalordita guida egiziana. Dopo un po' si è risvegliata senza ricordare più nulla. Ma la cosa più sconcertante è stato che di fronte ad un sarcofago ha pronunciato, in italiano, la frase: "Toglietemi questo coperchio". Anche di questo però non si ricorda nulla.

L'episodio non è uscito sui giornali ma me lo hanno riferito dei miei conoscenti tornati da pochi giorni dall'Egitto. La donna in questione era nel loro gruppo. Certo, ci sarà una spiegazione razionale. Io sono molto scettico, ma mi dicono che la donna si è dimostrata per tutto il viaggio una persona equilibrata, socievole, simpatica e assolutamente normale. Tranne che in quei momenti all'interno delle piramidi.

Un mio commento? Boh.

UN MONDO DI BLOG

Quanti sono i blog esistenti? Milioni e il numero non si arresta. Il sito Technorati afferma che ogni secondo, nel mondo, nasce un blog. Forse è un'esagerazione, ma conosco qualcuno che ormai dei blog non può più farne a meno e uno solo non gli basta di certo.... Da Repubblica.it:

"Ogni secondo, nel mondo, nasce un blog. Lo afferma il sito Technorati nell'ultimo rapporto sullo stato della blogosfera. A marzo, l'universo blog così come viene monitorato da Technorati era formato da 7,8 milioni di siti. Alla fine di luglio il loro numero ha toccato quota 14,2 milioni. Il trend indicativo, da ottobre 2004 ad oggi, è di un raddoppio del numero di blog ogni cinque mesi circa.


Il rapporto offre altre indicazioni interessanti sulla natura del fenomeno blog. Secondo le statistiche del sito, il 13 per cento dei blog viene aggiornato almeno una volta a settimana, ma solo il 55 per cento dei blog esistenti è effettivamente attivo, ovvero ha ospitato almeno un nuovo messaggio negli ultimi tre mesi. Il record di messaggi inviati in un giorno è stato toccato all'indomani del Live8, quando in 24 ore sono stati scritti 1,1 milioni di post.

Secondo Dave Sifry, che ha analizzato le statistiche di Technorati, il boom del fenomeno blog è dovuto soprattutto all'ampia disponibilità di sistemi semplici per la pubblicazione su web, ora affiancati da soluzioni che permettono di aggiornare le proprie pagine anche via cellulare o instant messaging.

Technorati è una sorta di motore di ricerca che analizza e indicizza i blog pubblicati in tutto il mondo. La blogosfera, ovvero l'universo blog monitorato da Technorati, è un buon campione del totale dei blog mondiali, anche se i due insiemi non corrispondono. Peraltro, non c'è accordo tra gli analisti su quali siti definire blog: nata per indicare soltanto i diari personali pubblicati online, scritti in ordine cronologico e con possibilità di commenti, la parola blog ha finito per inglobare qualunque tipo di sito personale presente su internet".

mercoledì, agosto 03, 2005

MARCONATO&GHERARDINI

Questo post avrei voluto scriverlo ieri sera, ma non ne ho avuto tempo. Questa mattina invece ho avuto problemi col computer. Adesso finalmente mi ci metto. Riguarda la vicenda di Denis Marconato, centro e capitano della Benetton Basket passato al Barcellona. La cosa era nell'aria da settimane (un bravo ai colleghi del Gazzettino che da almeno un paio di mesi vanno scrivendo di questo trasferimento senza lasciarsi impressionare e convincere da smentite quasi giornaliere) ma veniva sempre negata dal gm della Benetton Maurizio Gherardini. Solo una decina di giorni fa rispose così ad una mia domanda incentrata sul mercato di quest'anno, dominato dalla fuga verso la Spagna o la Russia di tutti i principali giocatori del campionato italiano. “E’vero _ disse Gherardini _ attualmente ci sono club, come quelli spagnoli o russi, con risorse enormi e che stanno investendo più del solito. Ma non vedo tutta questa fuga dall’Italia dei migliori giocatori, in fondo noi abbiamo detto no al Barcellona per Marconato e la Fortitudo ha fatto lo stesso per Basile".

Solo un paio di giorni prima, dopo aver presentato la campagna abbonamenti, lo stesso Gherardini disse davanti ad un gruppetto di giornalisti: "Il Barecellona ci dà un pacco di soldi alto così per Marconato, ma noi non lo diamo via. L'ho detto anche a Denis: ci dispiace ma ci servi per guadagnare i punti necessari per confermarci in Eurolega anche la prossima stagione e quindi rimani qui". Evidentemente il Barcellona non ha mollato la presa è ha aumentato l'offerta economica fino a farla diventare assolutamente irrinunciabile, come lo stesso Gherardini ha correttamente ammesso.
Un po' meno corretto, forse, è stato pubblicizzare una campagna abbonamenti per una squadra che presentava Marconato come perno e star indiscussa. Chi ha sottoscritto l'abbonamento, adesso che la star non c'è più, potrebbe avere qualche cosa da ridire.

martedì, agosto 02, 2005

LA RIVINCITA DI CUSTER



Ha fatto molto scalpore negli Usa un articolo della rivista americana Wild West che riabilita la figura del generale Custer (nella foto), protagonista della battaglia del Little Big Horn dove venne massacrato assieme a oltre 200 cavaleggeri dai Soux di Cavallo Pazzo e Toro Seduto. Custer, anche se mitizzato in decine di fim holliwodiani, è passato alla storia come un mediocre ufficiale, più attento alla propria gloria che alla vita dei suoi uomini. Quello che accadde al Little Big Horn, piccolo corso d'acqua tra sud Dakota e Montana, è ormai noto: Custer decise di dare battaglia senza aspettare i rinforzi condannando i suoi allo sterminio. Adesso c'è chi dice che, in realtà, il generale non commise alcun errore ma fu tradito dalla codardia del maggiore Reno che non coprì adeguatamente la sua manovra.
Sarà, ma la cosa non mi convince molto. Gli errori di Custer sono innumerevoli e una letteratura sterminata (cito solo due libri a mio parere molto belli: quello dello storico americano Stephen Ambrose "Cavallo Pazzo e Custer" e quello di Vittorio Zucconi "Gli spiriti non dimenticano") lo dimostra ampiamente. Il direttore di Wil West ha ammesso candidamente che parlare di Custer fa vendere copie, ma ritengo che il suo scoop non servirà a gettare buona luce su una figura già ampiamente condannata dalla storia.