lunedì, ottobre 17, 2005

CULTURA SPORTIVA

Decreti anti-violenza, controlli dentro e attorno agli stadi, impianti di videosorveglianza, zone di sicurezza, biglietti nominali, pene più o meno severe, polizia schierata in assetto di guerra. Risultato? Oggi ad Ascoli una donna ha rischiato la vita perchè colpita da un razzo da segnalazione navale sparato da un curva all'altra. Adesso per giorni sentiremo analisi, critiche, accuse, moralismi. Per me il problema è uno solo: culturale. Nel nostro paese, che la cultura l'ha praticamente inventata, non c'è cultura sportiva, soprattutto nel calcio. Non esiste. Lo stadio è visto come zona franca dove poter fare quello che si vuole, quello che non è consentito fuori (chi sparerebbe un razzo o accenderebbe un fumogeno in piazza o per la strada?), la partita come pretesto per lo scontro. La sconfitta non viene accettata, mai, e il pareggio sopportato. La vittoria esaltata. E non ci sono leggi che potranno cambiare questo modo di pensare. Purtroppo.

1 Comments:

Anonymous Anonimo said...

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1:44 AM  

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