venerdì, novembre 04, 2005

LA BENETTON CHE FU E LA NBA

Ragazzi è finita un'epoca. Parlo della Benetton Basket. Guardare la squadra di oggi, con poca qualità e zero carisma, mette nostalgia. Due-tre anni fa eravamo sicuramente i più forti in Italia e tra i più forti in Europa: adesso quei tempi sono finiti. Se non avete ancora visto giocare la Benetton di quest'anno e avete ancora negli occhi le imprese di quella dei vari Edney, Nicola, Garbajosa, Marconato, Bulleri, Pittis ecc., beh: non andate al Palaverde la delusione sarebbe troppo forte.
Zisis è un buon giocatore, Goree è l'unico che avrebbe potuto giocare anche nella Benetton "vera", gli altri galleggiano in un grigiore continuo (a parte Nicholas che al momento è una vera palla al piede). Il tanto decantato Bargnani deve ancora dimostrare qualcosa: ma come si fa a parlare di Nba per un giocatore che non parte titolare nel suo club, non sempre gioca nei minuti finali quando le partite si vincono o si perdono e, soprattutto, non ha mai messo piede in nazionale? Ma sono veramente finiti i tempi in cui in Nba ci andavano veramente i migliori, quelli che facevano la differenza e che approdavano in America solo dopo aver lasciato il segno in Europa?
Lo dicono anche molti addetti ai lavori: le panchine Nba sono piene di ragazzotti europei che ammuffiscono perchè arrivati troppo giovani e poco abituati alla competizione.
Sarà forse un caso che il miglior giocatore non americano negli Usa sia un tale Ginobili, argentino ma cresciuto in Italia a Reggio Calabria e a Bologna, arrivato in Nba solo dopo aver dimostrato di essere il più bravo del vecchio continente e aver vinto tutto?

2 Comments:

Anonymous Anonimo said...

Credo che Benetton abbia stretto la cinghia dei finanziamenti (anche nel rugby, mi risulta, ma le cifre sono diverse) e i risultati sono questi :-((

3:49 AM  
Blogger bucaniere said...

Sicuramente Benetton ha stretto i cordoni della borsa, ma non è tutto visto da almeno cinque o sei anni il budget non è da grande club. La verità, secondo me, è che i giocatori di adesso non valgono quelli di prima. Non è una questione di risorse, ma di scelte: Marconato è cresciuto a Treviso, così come Bulleri, Garbajosa prima di venire qui non lo conosceva nessuno, Nicola veniva da un mezzo fallimento a Barcellona, Edney invece è stato un bel colpo. E nessuno di loro è costato cifre folli, anzi. Quest'anno, con le stesse risorse economiche, sono state fatte scelte forse sbagliate (Popovic, Slokar, Nicholas tanto per citarne tre). Ma è anche vero che in ogni società ci sono dei cicli: a Treviso è semplicemente finita l'età dell'oro. Basta rendersene conto e non pretendere miracoli.

4:00 PM  

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