mercoledì, novembre 29, 2006

PANTO E GLI AMICI

"Panto era un gran rompiballe, ci ha sempre fatto la guerra, ci ha tolto voti e attaccato dalle sue tv in modo scorretto cancellandoci dal video. Adesso il suo movimento si sgonfierà e questo lo sa anche la mezza figura che è rimasta lì".
"Caspita! Guarda che scrivo....".
"No, no. Se devi scrivere dì pure che considero la morte di Panto una grande perdita per la politica veneta. Che è stato un avversario duro ma leale, uno che ti affrontava sempre di fronte. Guarda, scrivi così o ti smentisco tutto....".

Uno dei tanti dialoghi telefonici che ho avuto in questi giorni con i big leghisti e non è nemmeno il più tremendo. Non pensavo che Panto avesse così tanti amici.

ps: alla fine non ho scritto niente se non le trattative segrete tra Zaia e Panto per riportare un clima di non belligeranza tra Carroccio e Pne.

GIGI E L'IMPERATORE BOLLITO

La notizia più ridicola della settimana, sportivamente parlando? La presunta trattativa tra Juve e Inter per lo scambio Adriano-Buffon. Che Cobolli lasci pur perdere: Gigi è meglio che rimanga qua e l'imperatore bollito di là.
Altra cosa: continuo a leggere che tra Juve e Inter adesso ci sono ottimi rapporti. Tutti i giornalisti che ne parlano citano ad esempio di questo clima da tarallucci e vino, l'arrivo a Milano di Vieira e Ibrahimovic. E questo è sinonimo di buoni rapporti?! Ovvero loro saccheggiano la nostra squadra, e si portano a casa quei giocati necessari per vincere (sempre che ci riescano e continuo ad avere i miei dubbi), e noi rosichiamo. E questi sono rapporti distesi? Ma allora, quando Juve e Milan evitavano di contendersi gli stessi giocatori e non ci pensavano nemmeno a provare ad acquistare i rispettivi campioni, in che rapporti erano? Da terza guerra mondiale?

lunedì, novembre 20, 2006

DOMANDA

Domanda ai colleghi che ogni tanto passano di qui: perchè uno stupro a Milano o a Roma finisce nei tg della sera e quello altrettanto brutale che accade a Treviso, o in un altro piccolo centro, no? Devo ammetterlo: certi meccanismi dell'informazione non li capisco proprio.

PRECISAZIONE

Mi aggrego al coro dopo l'assedio mediatico: a me del matrimonio di Tom Cruise non me ne frega niente.

domenica, novembre 19, 2006

DEMENTI

"Tre fantocci raffiguranti un soldato israeliano, uno italiano e uno americano sono stati dati alle fiamme lungo i Fori Imperiali al grido di «Israele brucerà». Il manichino italiano indossava una bandiera tricolore con il fascio littorio. Autori del gesto alcuni esponenti dei centri sociali che guidavano la testa del corteo promosso dal forum Palestina libera con lo slogan «Solidarietà al popolo palestinese», partito da Piazza della Repubblica e concluso a piazza Venezia. Non sono mancati momenti di tensione, con le telecamere che cercavano di riprendere l’improvvisato falò e i giovani con le kefiah che tentavano di impedirglielo con spintoni e urla. Si sono sentiti anche altri slogan, come l'ormai tristemente noto «Dieci, cento, mille Nassiriya», «L'unico tricolore da guardare è quello disteso sulle vostre bare», «Prodi boia»". (estrapolato dal Corriere.it)

Incredibile la capacità dei ragazzi dei centri sociali (non tutti spero....) di rovinare con gesti e parole da dementi tutto quello che toccano, anche quando hanno ragione. Ma come si fa a dare ragione a gente simile?

IL CANNA D'ORO

Fabio Cannavaro pallone d'oro: contento per lui, contento per la Juve perchè di certo non l'ha ottenuto solo per il Mondiale e sicuramente non per quanto fatto vedere nel Real Madrid fino ad oggi (vi ricordate il recente tunnel di Messi al limite dell'area?). Però mi piace sottolineare questo aspetto: tra i 51 vincitori del premio di miglior calciatore europeo da quando è stato fondato in poi, 8 lo hanno vinto grazie alla Juve. Nessuna altra squadra è arrivata a tanto. Dei 4 palloni d'oro italiani, 3 sono juventini (Rossi, Baggio e Cannavaro), solo Rivera ha girato al largo dei colori bianconeri.
Ps: quando Cannavaro alzerà il premio, Baresi e Maldini avranno tutta la mia solidarietà.

IL GARDINI SILENZIOSO

Ma perchè dopo Vicenza-Treviso non ho sentito il prode Giovanni Gardini, direttore generale dei biancocelesti, sbraitare come al suo solito contro gli arbitri incapaci e gridare al complotto? Perchè se n'è stato zitto-zitto dopo il rigore letteralmente regalato alla sua squadra, che al 95' stava perdendo per 2-1 e che così ha pouto pareggiare e salvare la ghirba? Non riesco proprio a spiegarmelo....

giovedì, novembre 02, 2006

ROCCA FANS CLUB

Sono ufficialmente aperte le iscrizioni al "Crhistian Rocca fans club". Sarà anche un giornalista leggermente sbandierato a destra, ma è sicuramente un grande juventino. E quello che scrive qui sotto (mi perdonerà per il copia e incolla fatto con il post pubblicato nel suo blog "Camillo") lo sottoscrivo in pieno. Ovviamente.

Ah, dimenticavo
E' stato preventivamente espulso per doppia ammonizione, giudicata poi chiaramente errata, il fondamentale calciatore dell'Ascoli Pesce. Contro chi giocherà l'Ascoli domenica? Ovvio, contro gli indossatori di scudetti altrui che in dieci giornate hanno affrontato squadre private preventivamente di 6 giocatori. Sessanta per cento, mica male. Ai bei tempi di Moggi, la Gazzetta avrebbe già avviato le procedure di impeachment, invece niente. Ma in fondo hanno ragione, quest'anno non c'è bisogno di alcuna mobilitazione civile: la Serie A, infatti, è stata abolita e sostituita da un torneo aziendale per far divertire Moratti e i redattori del giornale rosa che si trova sui banconi dei gelati. Mi dicono, per dire, che a un certo punto abbia addirittura giocato Recoba.

DIVANO: SCELTA FONDAMENTALE

Discussione oziosa fin che si vuole, ma assolutamente adatta ad una cena a tarda sera con un gruppo di amici che non vedi da molto e con cui vorresti passare più tempo. Location: una bella villetta a Paderno di Ponzano, tavolata che ha visto passare delle ottime tagliatelle ai porcini, una porchetta da sogno e uno spettacolare rosso friulano (di cui non ricordo più il nome). Sorseggiando la grappa finale, uno tira fuori l'argomento: il divano. Sì, il divano del salotto. Ben presto si scoprono gli altarini. Tutti i commensali (una decina) confessano, più o meno apertamente, di utilizzarlo oltre che per ricevere gli ospiti anche per colossali pennichelle, possibilmente pomeridiane. Allora sorge il problema: come scegliere il divano? Questione seria. Il divano dei sogni deve essere elegante, ma accogliente; capace di reggere l'urto delle visite "ufficiali", ma pure quello della classica posizione "stravacco". Ed eccoci arrivati al punto: in linea di massima tutti noi sbagliamo i criteri di scelta di questo fondamentale tassello dell'arredamento. E ce ne accorgiamo sempre troppo tardi.
"Sì - fa un amico del padrone di casa - cosa fai quando scegli il divano? Vai in negozio, butti l'occhio su quello che ti piace di più e lo provi. Ti siedi in maniera composta, con la schiena ben dritta, ti manca solo il piattino in una mano e la tazzina di caffè nell'altra. E da lì lo giudichi. Sbagliatissimo, perchè in quella posizione, a casa, nei momenti liberi, non ci starai mai. Sarebbe più logico entrare in negozio, stravaccarcisi sopra e vedere l'effetto che fa".
Anche perchè - ho aggiunto io - c'è un aspetto fondamentale da non sottovalutare: l'altezza e la durezza del bracciolo. Troppo alto e troppo duro non va bene, impossibile appoggiarci la testa. Sarebbe meglio basso e morbido. Ma se non ti ci butti sopra prima di comprarlo, come fai a capirlo? E quindi la scelta del divano resta un complicatissimo rompicapo.

ORGOGLIO BIANCONERO

Ragazzi lo confesso, qualche lacrimuccia è scesa. Semplice e bella la festa per i 109 anni della Juventus, un'emozione vedere i campioni di ogni epoca scendere in campo (22 in tutto), assistere alla simbolica azione partita da Sentimenti IV con la palla che passa da l'uno all'altro fino al gol di Platini su assist di Boniperti. Lo stadio pieno, gli applausi, il tifo bianconero che si ritrova, si stringe attorno alla squadra e riparte. Sì, siamo in serie B e la stiamo disputando al meglio, siamo stati (a mio parere eccessivamente) puniti e stiamo reagendo. Il segnale di ieri è stato forte. Avviso ai naviganti: la storia del calcio siamo noi, gli altri vadano pure a sfilare a Milano.