giovedì, gennaio 11, 2007

RIFLESSIONI NON RICHIESTE

Non mi dilungherò in articolate riflessioni, questo blog non è il posto più adatto e certamente c'è gente più preparata di me per parlarne. E non so nemmeno perchè ne parlo io, adesso. Forse perchè ho il pomeriggio libero e sto allegramente cazzeggiando.
Leggo che il caso Ustica va definitivamente in archivio senza un colpevole. Non entro nel merito, anche se una mia idea ce l'ho perchè qualcosa sull'argomento ho letto, qualcosa ho approfondito. Ma i dubbi sono tanti. Continuo a chiedermi: Cosa è successo quella sera di fine giugno del 1980? Perchè un aereo di linea con 81 passeggeri è esploso in volo in tempo di pace? Una dei tanti politici che in questi giorni si è sentito in dovere di dire qualcosa anche se nessuno lo aveva interpellato, ovviamente un esponente di Fi, ha detto un frase tipo: "Finalmente è stato confermato che in quell'aereo è esplosa una bomba". Mi piacerebbe chiedergli (casomai farò una ricerca per scoprire il suo nome che, al momento, non ricordo) da dove gli arrivi tanta sicurezza. Beata la gente che ha solo certezze: gente che invidio, io ho dubbi che mi assalgono in ogni momento della giornata.
L'argomento Ustica esce quindi dalla cronaca ed entra nella storia del nostro paese. Un brutto capitolo e non solo perchè 81 innocenti hanno perso la vita. Ma anche perchè uno stato moderno, democratico e libero ha avuto paura di guardarsi allo specchio. Molto probabilmente per timore di vedere il suo vero volto.

giovedì, gennaio 04, 2007

BANDIERE

"Zlatan? Mi ha dato abbastanza fastidio vedergli baciare la maglia con il mio scudetto addosso...". Parole e musica di Pavel Nevded, unica, vera, grande bandiera bianconera. Gli altri, da chi rimane perchè non saprebbe dove andare a chi rimane facendo la prima donna, imparino.

PERCHE' ADORO NEW YORK

Sapete perchè adoro New York, perchè tento di tornarci il più possibile (e fino ad oggi con quasi un viaggio all'anno di media mi sta andando più che bene)? Sicuramente perchè lì ci vive una parte della mia famiglia, perchè ci vado sempre con la mia dolce metà ma soprattutto perchè la grande mela è il centro del mondo, una città in sospeso tra Europa e Usa, un mix di tutte le razze e culture del pianeta. Solo passeggiare per le sue strade è uno spettacolo indimenticabile. Ma la adoro anche perchè accadono fatti come quelli riportati da Repubblica.it (e che io ho direttamente copiato e incollato qui sotto).

NEW YORK - Il Superman della metropolitana", titola l'edizione on-line del New York Post, ma lui si considera solo un buon cittadino. Ma quanti "buoni cittadini" si sarebbero gettati sui binari della subway, proprio all'arrivo del convoglio, per salvare la vita a un'altra persona, per restare sdraiati fra le rotaie mentre il treno, sopra, correva? Wesley Autrey l'ha fatto. In una stazione di Harlem, New York. Poco prima di iniziare il suo turno di lavoro da muratore.

Cinquant'anni, afroamericano, veterano della Marina americana e del Vietnam, si è posto di fatto solo un paio di domande, veloci veloci: "Che faccio, mi butto? Mi lancio per salvarlo?". La risposta non ha fatto in tempo a darsela, perché s'è buttato prima.

Erano circa le 12.45, Autrey stava accompagnando a casa le due figlie, Syshe, di 4 anni, e Shuqui, di 6 anni, prima di andare a lavorare. A un certo punto, mentre aspettava la metropolitana, un uomo davanti a lui è caduto a terra, in preda a convulsioni improvvise.

Autrey e due donne hanno cercato di aiutarlo. Cameron Hollopeter, vent'anni, ha cercato di rialzarsi, ma è ricaduto a terra, proprio al centro dei binari. Da lontano, cominciava a vedersi la luce della carrozza di testa del treno numero 1. "Dovevo prendere una decisione rapida", ha raccontato l'uomo.

L'ha presa. Si è gettato sul ragazzo, lo ha coperto col suo corpo, gli ha abbassato la testa - ed ha abbassato la sua - mentre il treno arrivava a velocità. Autrey, da lì per terra, ha sentito il rumore della frenata, ma si è sentito passare cinque carrozze sulla testa, col cappellino blu imbrattato di grasso, prima che la metropolitana riuscisse a farmarsi.

"Stiamo bene, siamo qui sotto", ha gridato, quando il convoglio si è fermato. Ma la prima preoccupazione sono state le sue bambine: "Ho due figlie lassù, dite loro che sto bene, che loro padre è ok!".

Gli addetti alla metropolitana hanno tirato fuori i due uomini, e Hollopeter, che è uno studente della New York Film Academy, è stato portato presso il St. Luke's-Roosvelt Hospital Center. Il nonno, Jeff Friedman, ha riferito ai cronisti che ha riportato solo alcune contusioni e qualche ferita.

Autrey ha rifiutato di essese soccorso dai medici, "non avevo niente che mi facesse male", ha detto. E il giorno dopo, è andato a trovare il ragazzo in ospedale. "Non credo di aver fatto qualcosa di eccezionale - ha detto ai giornalisti - ho solo visto qualcuno che aveva bisogno d'aiuto. Ho fatto la cosa giusta".

martedì, gennaio 02, 2007

UN PO' DI GOSSIP BOCCACCESCO

Ok, il benessere. Certo: siamo tutti più istruiti. Va bene: il progresso ci ha cambiato e omologato. Però la Treviso di "Signore e Signori", la Marca "amorosa" non smette mai di vivere. E di regalarci episodi degni del miglior Boccaccio. Tutto accade a novembre in un noto ristorante del centro storico. Un noto notaio affitta il locale, non molto grande a dire il vero, per un'intera serata. Ha in programma una cena con un selezionatissimo gruppo di amici, tutti uomini. Professionisti affermati. A rappresentare l'altra metà del cielo alcune giovani e belle ragazze chiamate per l'occasione, tra cui una nota diva dell'hard in salsa trevigiana (ci sono molti "noti" in questa storia....). La serata, tra un piatto prelibato, un vino delicato e un balletto un po' proibito, si riscalda. Alla fine, dopo un'esibizione particolarmente "accesa", il "noto" notaio chiede alla "nota" diva di approfondire la conoscenza (diciamo così va, hai visto mai che per questo blog passi anche qualche minore). Risposta secca: "Va bene, però mi dai 500 euro in più". Il notaio cede, consuma sul limitare del bagno ma alla fine, a quanto raccontano, non sgancia. La "nota" diva però sa il fatto suo e non ci pensa due volte: frega i pantaloni e la biancheria intima dell'uomo, un po' esausto e molto brillo, e se ne va. Il finale? Il "noto" notaio si fa prestare un grembiule da cucina da un cuoco e se ne torna a casa semi-nudo (quantomeno con le chiappe al vento, dicono..), attraversando nel cuore della notte il cuore della città. Una scena, a detta di quei pochi che hanno visto, memorabile...

ORRORE SENZA FINE

Sinceramente mi stavo chiedendo quando sarebbe accaduto. Le televisioni ci hanno mostrato le terribili immagini dell'ippiccagione di Saddam Hussein, fermandosi però ad un passo dal mostrarci il corpo penzolante. Nemmeno 24 ore dopo, su Internet, già circolava il video completo ripreso con un telefonino. Qui il servizio di Repubblica.it. All'orrore non c'è fine.