martedì, luglio 31, 2007

UNA POVERA QUASI EX-EREDITIERA

Povera Paris, dopo la galera a cinque stelle , questo. Sopravviverà?

LOS ANGELES- All’indomani dei numerosi scandali che hanno visto protagonista Paris Hilton, il nonno Barron, 79 anni, capostipite della dinastia alberghiera, avrebbe deciso di diseredare la nipote. L'uomo avrebbe intenzione di donare in beneficenza i 60 milioni destinati alla nipote.

LA FACCIA COME IL CULO

Scusate il titolo un po' greve e volgaruccio, ma è venuto spontaneo. Rapido riassunto: un deputato dell'Udc viene beccato in una notte brava a base di donnine accondiscendenti e cocaina. Condanne piovute da più parti. Ma la difesa del segretario Udc Cesa è stata spettacolare. In buona sostanza: stare lontano dalla famiglia è dura, per questo qualcuno può cadere in simili tentazioni, quindi bisognerebbe dare qualche soldino in più ai parlamentari per il ricongiungimento (esattamente quello che si dice per i lavoratori extracomunitari). Come se non ne prendessero già abbastanza. Pazzesco, veramente pazzesco. Unico commento possibile: "La faccia come il culo". Qui sotto un estratto della notizia riportata da Repubblica.it.


Il leader del partito di Cosimo Mele, il deputato coinvolto nella notte a luci rosse in un albergo di via Vittorio Veneto, ieri aveva detto: "La solituadine è una cosa seria e la vita da parlamentare è una cosa dura per chi la fa seriamente". Per cui, ed ecco la proposta Cesa, distribuiamo più soldi ai deputati affinchè possano ricongiungersi con la famiglia. "L'Udc - puntualizza il partito - difende con convinzione l'unità delle famiglie, di tutte le famiglie, e dunque anche di quelle dei parlamentari, convinta che vivere ed operare avendo affianco i propri congiunti, consenta maggiore serenità". Ma Bertinotti dice no alla proposta: "Proposte come quella vanno nella direzione opposta a quella su cui la Camera ha operato e intende continuare ad operare" per quanto riguarda la riduzione dei costi: "configurerebbero una condizione di privilegio per il parlamentare, del tutto incompatibile con la morale pubblica".

lunedì, luglio 30, 2007

A CASA PER GUADAGNARE

A breve, questione di giorni, la mia condizione sarà quella del cassaintegrato. Non so quanto durerà, almeno non lo so ancora. Ma sto cercando di abituarmi all'idea. Proprio ieri stavo parlando con un amico che si occupa del reintegro dei disoccupati nel mondo del lavoro. Non conosce la mia situazione, io non gli ho detto nulla e siamo capitati sull'argomento per puro caso, ma ho ascoltato le sue parole con molto interesse.
Pare che molti cassaintegrati o disoccupati preferiscano mantenere questa posizione, e quindi godere dei sussidi previsti, piuttosto che tornare al lavoro. Ormai, anche nella laboriosa Marca, si sprecano i casi di aziende che non riescono a convincere chi sta a casa senza fare niente a rimettersi in pista. In tantissimi preferiscono godersi i 700-800 euro al mese del sussidio piuttosto che accettare impieghi da 1000 mesili, anche con contratti a tempo indeterminato (capita anche questo). "Immagino che chi si comporta così siano soprattutto gli stranieri", faccio io. "Scherzi? - ribatte lui - sono soprattutto italiani, gente che sa benissimo quello che fa. Credi a me". Un po' perplesso mi sono immaginato il mio futuro prossimo: a casa con il sussidio. Che farò? Di certo non ci rimarrò a lungo. Non condanno nessuno, ma stare fermo per non perdere l'aiuto della cassa previdenziale non rientra nelle mie corde. Se avrò la fortuna di trovare un nuovo lavoro o una fonte di guadagno, l'Inpgi potrà tenersi tranquillamente i suoi soldi (che poi sono anche i miei, ma questo è un altro discorso).

domenica, luglio 29, 2007

IL DELITTO DI OPINIONE, MA IN FRANCESE

A volte rimettere mano negli archivi personali porta a qualche bella sorpresa. Quello che leggerete qui sotto è un intervento del sindaco Gian Paolo Gobbo del 2004. Un po' di tempo fa. Si produsse in un saluto ad una delegazione di magistrati francesi in visita a Treviso e ospiti del procuratore Fojadelli. Fu spettacolare. Gobbo parlò alla sua maniera per 5 minuti lasciando tutti a bocca aperta. Compreso Fojadelli, che dovette anche tradurre per gli ospiti d'oltralpe. Questa la trascrizione originale, parola per parola così come l'avevo registrata all'epoca, di quell'intervento. Qualcuno l'avrà già letto, ma era da tempo che volevo pubblicarlo su questo blog. Oggi, finalmente, l'ho ritrovato e dato alle "stampe"..

”Sono discorsi per esaltare la nostra tradizione, la nostra storia, la nostra bellezza di questa città. Visto che ho occasione di avervi qui, mi sono permesso di fare questa piccola osservazione, che comunque è importante e che comunque qualcuno sta ancora, appunto, discutendo su quello. Io spero e credo comunque che la serietà, l’onore e l’equilibrio del… dei nostri stati e nostri governi facciano sì che certamente, come spero o avete fatto certamente sempre nelle logiche specifiche in Francia, sul discorso dei delitti di opinione, credo che si possa anche, appunto, fino a quando non c’è la concretezza della prova essere definitivamente su questo. Per il resto spero che ci possa essere ancora più unione, più diciamo collaborazione, ma soprattutto fratellanza di questi nostri popoli fratelli che in un momento del dopo 11 Settembre 2001, c’è una guerra dichiarata, l’Europa possa ancora, finalmente, trovare quella forza, quel coraggio per essere unita e dire chiaramente quelle che sono le logiche della civiltà europea”. Gian Paolo Gobbo, sindaco di Treviso, 7/10/2004.

sabato, luglio 28, 2007

GUFI E NUVOLE

Quanto è passato? A occhio sei mesi, giorno più, giorno meno. Vero: il blog non è stato in cima ai miei pensieri in questo periodo. Ora ci ritorna, purtroppo. Già, purtroppo. Questo piccolo angolo nel vasto mare di internet ritorna ad essere il mio approdo sicuro dopo un'esperienza finita male. La grande avventura è durata diciotto mesi. Nata con grandi aspettative, spinta da un entusiamo che non provavo ormai da molto tempo, ha veleggiato a lungo col vento in poppa. Tutto andava bene nonostante i gufi della prima ora. Quegli stessi gufi che ora godono, stappano bottiglie di champagne, si sfregano le ali soddisfatti. Dal loro orizzonte è scomparsa quell'unica nuvoletta scura presagio di guai e di qualche preoccupazione. Ora non c'è più. Anche quella piccola minaccia di pioggia è evaporata e poco importa se, assieme a lei, stanno scomparendo 200 posti di lavoro. Per i gufi sono comunque posti insignificanti, gente che non merita nemmeno un briciolo di solidarietà. Devono sparire. Stiamo sparendo.
La rabbia è tanta, così come quella voglia di rivalsa che al momento ci è preclusa. Stiamo sparendo. Ma non per colpa nostra, della ciurma. Stiamo sparendo, forse non torneremo. Ma quante soddisfazioni in questi diciotto mesi! Epolis è stata una grande avventura vissuta fino in fondo. Peccato finisca così. Ricominceremo da qualche altra parte. Prima o poi si tornerà in pista. E a caccia. Di gufi.